Dalle Camere un voto a Francesco. Ma era Guccini
Non era accaduto nel 1999 quando Carlo Azeglio Ciampi riuscì ad essere eletto al primo scrutinio ma stavolta, in mancanza di una soluzione condivisa, nel segreto dell'urna, senatori, deputati e rappresentanti delle Regioni si sono sbizzarriti. E così oltre alle schede bianche e ai candidati di bandiera, si sono registrati i voti più disparati. Ed è tornato anche Francesco. Anche se stavolta, a differenza di quanto accaduto lo scorso 28 aprile (quando tre «Franceschi-tiratori» resero necessaria la ripetizione della votazione per l'elezione del presidente del Senato) non c'è stata alcuna polemica. Il Francesco che ha ricevuto un voto dal Parlamento riunito in seduta comune è infatti il cantautore modenese Francesco Guccini che, però, è stato costretto a dividere gli onori della cronaca con altri personaggi illustri. Tra questi spiccano sicuramente Cesare Previti (3 voti), Lidia Menapace (2, senatrice del Prc, tra le fondatrici del Manifesto), Giuseppe Zamberletti (democristiano, più volte ministro e commissario straordinario per la Protezione civile), Stefano Rodotà (ex presidente del Garante della privacy). Non fanno notizia i 27 voti ottenuti dal presidente dei Ds, Massimo D'Alema. Va segnalato, invece, il singolo consenso che ha avuto la moglie dell'ex premier, Linda Giuva. Ventiquattro preferenze per la neosenatrice Franca Rame, appoggiata in maniera diretta dall'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Ventitrè consensi per l'ex leader di Lotta Continua, Adriano Sofri, 12 per il capogruppo dell'Svp alla Camera, Siegfried Brugger. Otto voti vanno al direttore del «Foglio», Giuliano Ferrara, che ha potuto contare sull'appoggio annunciato di tutti i parlamentari della Dc e del Nuovo Psi (8 appunto). Sei voti per Giovanni Malavasi. Il presidente di «Emergency», Gino Strada, ha ottenuto cinque voti, uno in più del Capo dello Stato uscente, Carlo Azeglio Ciampi. Tre preferenze per Giuliano Amato, uno dei principali candidati per il Quirinale. Stesso numero di consensi per il leader della Lega, Umberto Bossi, per l'ex Garante della privacy, Stefano Rodotà, e per l'ex parlamentare di Forza Italia, Cesare Previti. Nel gruppetto di chi porta a casa due voti, anche il presidente del Consiglio uscente Berlusconi, il senatore a vita Andreotti, oltre alla senatrice di Rifondazione comunista Menapace, e Mario Anzani. All'interno del gruppone di chi ha ottenuto un voto, figurano anche esponenti di spicco: ovvero, il neopresidente del Senato Marini, l'ex presidente Casini, il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, e quello della Lombardia Roberto Formigoni. Di sapore nostalgico il voto espresso a favore dello storico leader del Movimento sociale italiano, Giorgio Almirante. Un consenso anche per il presidente degli europarlamentari di Forza Italia, Antonio Tajani, Oriana Fallaci, Bruno Vespa e Casarin (Paolo, ex arbitro?), Papini (Andrea, deputato Ulivo?), Dato (Cinzia, deputata Ulivo?).