Riparte il tour del Cavaliere Si ricomincia da Alemanno

Quindi il centrodestra farà leva su Puglia, Sicilia e Lazio per cercare, a fine maggio, la rimonta nelle elezioni: dopo aver messo in discussione i risultati delle elezioni appena passate Berlusconi ha detto che: «Sebbene i numeri abbiano dato ragione alla sinistra la politica ha dato ragione a noi. E Roma, in questo momento, ha bisogno della politica del "fare"». È il modello milanese quello che, secondo Silvio Berlusconi dovrebbe essere il più adatto per risolvere i problemi di una città come Roma: un esempio che anche Alemanno dovrebbe tenere presente, almeno per quanto riguarda: «Il traffico, che a Milano è dimezzato ma che a Roma continua a essere un problema e, in generale, il sistema dei trasporti». E partendo dalla situazione romana i leader della coalizione sono passati a parlare della situazione nazionale: si sono fatte largo le riflessioni sulle elezioni politiche passate e si è fatto il punto sulla campagna elettorale delle amministrative. Due i rimpianti. Innanzitutto i cartelli davanti Palazzo Chigi e i fischi ricevuti all'uscita dall'incontro con Carlo Azeglio Ciampi durante il quale Berlusconi ha rassegnato le dimissioni: da un lato i giovani di Forza Italia, dall'altro i Cobas, davanti all'ingresso di Palazzo Chigi militanti, avventori e gente di passaggio lì. Il tutto accompagnato da un botta e risposta accompagnato da cori contro Forza Italia che Berlusconi non sembra aver dimenticato. Secondo poi la legge elettorale, un «autogol» della CdL, visto che ha fatto perdere le elezioni alla Casa delle Libertà: sia a Milano ieri mattina che a Roma in serata, non sono mancati i riferimenti alla magistratura, alla stampa e alla «dittatura» così come alle posizioni di privilegio della sinistra nella scuola, nelle università e, più in generale, nel mondo della cultura. Riforme, trasporti e traffico, quindi, le note dolenti di una Capitale che: «Finora - ha proseguito Berlusconi - ha vissuto solamente di immagine e non di sostanza. Che ha vissuto di feste, mondanità e concerti e che ora ha bisogno di una personalità forte». La linea della CdL è quindi quella di scardinare i punti di forza di Veltroni: a questo proposito una via di mezzo è stata scelta da Gianfranco Rotondi, leader della Dc, che in apertura di discorso ha spezzato una lancia in favore dell'attuale sindaco: «Veltroni è bravo - ha commentato Rotondi - ma Alemanno è bravissimo. In Consiglio dei Ministri Buttiglione diceva: "L'unico democristiano è Alemanno"».