In tre per una poltrona Leone, Beretta e Perricone
Che i giudici accettino il suo ricorso. Anche se, a onor del vero, sembra difficile che il tribunale amministrativo possa sconfessare la decisione dell'Authority. Tra una ventina di giorni ne sapremo di più. Nel frattempo si susseguono le voci su chi possa sostituire Meocci nel ruolo di direttore generale. Sono tre i candidati più gettonati nella rosa a disposizione del consiglio d'amministrazione. Il cda infatti dovrà sciogliere il nodo sul candidato da segnalare al ministro competente del nuovo governo Prodi. Qualora prevalesse la soluzione interna all'azienda non c'è nome più quotato di Giancarlo Leone, terzogenito dell'ex presidente della Repubblica. Neo cinquantenne, stimato e apprezzato da tutti all'interno di un'azienda che cerca di ricompattarsi dopo gli ultimi disastri. Leone è uomo di centro che piace sia al centrodestra sia al centrosinistra. Si può dire che è l'uomo più di estrema sinistra nel centrodestra. Per lui voterebbero tutti, ad eccezione di Forza Italia e Lega. Da scartare definitivamente l'ipotesi Minoli, sia per il conflitto d'interesse con la società di famiglia, regina delle fiction, sia perché nonostante gli sforzi di sua cugina (la Melandri) non è ancora riuscito a farsi perdonare del tutto dai diessini. Poi a bocciarlo definitivamente ci ha pensato di recente Sircana, il portavoce di Prodi. In caso di nomina esterna la rosa si restringe a due nomi, entrambi legati a Montezemolo, entrambi ex Rai, ed entrambi moderati di centro. Il primo è Maurizio Beretta, dg di Confindustria. Lo voterebbe anche Forza Italia, per la sua amicizia con Del Noce. Il secondo è Antonello Perricone, amministratore delegato e direttore generale dell'Editrice La Stampa spa. Ex Sipra. L'uomo più di estrema destra nello schieramento del centrosinistra. Una candidatura molto forte, come del resto le altre due. Da escludere categoricamente l'avvento di un manager estraneo all'azienda. Di danni ne sono stati fatti fin troppi.