Magistrati al voto il 9 e 10 luglio

Si tratta di eleggere i 16 componenti togati: dieci tra i giudici di merito, quattro tra i pubblici ministeri, due tra i magistrati della Cassazione. A contendersi le 16 poltrone sarà una pattuglia risicata di candidati: 18 in tutto, una cifra che per esiguità non ha riscontri nelle precedenti elezioni del Csm (erano 26 la scorsa volta, 79 in quella precedente). Tra loro ci sono cinque donne, di cui quattro candidate da Magistratura Democratica,la corrente di sinistra delle toghe: se ce la faranno, sarà una svolta, visto che in 50 anni di storia del Csm solo cinque donne hanno seduto a Palazzo dei marescialli. Tra i contendenti ci sono i vertici uscenti dell'Anm, quelli che hanno guidato il sindacato delle toghe sino a due mesi fa, prima di passare la mano alla giunta guidata da Giuseppe Gennaro: l'ex presidente Ciro Riviezzo (Movimento per la Giustizia), l'ex segretario Antonio Patrono (Magistratura Indipendente), l'ex vice presidente Carlo Fucci (Unità per la Costituzione). Tra i pochi nomi noti, Fausto Cardella, che è stato pm a Perugia a procuratore a Tortona, prima di approdare in Cassazione, e che è candidato con Magistratura Indipendente, la corrente più moderata. Proprio questo gruppo è l'unico a puntare sul raddoppio della propria attuale rappresentanza: oltre a Patrono, che è il leader della corrente e che è pm alla Procura nazionale antimafia, e a Cardella (in lizza per la Cassazione), ha candidato il giudice del tribunale di Roma Cosimo Ferri, figlio dell'ex ministro dei lavori pubblici, e il magistrato di sorveglianza della capitale Giulio Romano. Sarà la seconda volta che i magistrati eleggeranno i propri rappresentanti al Csm, secondo le regole stabilite dalla contestata riforma della Cdl che ha ridotto da 30 a 24 i componenti del Consiglio (e da 20 a 16 i togati) e ha cancellato il sistema proporzionale per liste contrapposte.