«Grazie al mio amico Tremaglia»
Nel corso del suo discorso d'insediamento, citando gli italiani all'estero, Marini rivolge il proprio ringraziamento al ministro Mirko Tremaglia per la battaglia che ha sostenuto per concedere il voto ai nostri connazionali che vivono oltre frontiera. Un riferimento che il centrodestra non gradisce. Secondo la CdL, si è trattata di un'uscita per ironizzare sul fatto che proprio gli italiani all'estero hanno garantito la maggioranza a Palazzo Madama al centrosinistra. Da Marini, però, arriva subito la replica: «Non mi pare adeguata questa ironia perché il ringraziamento è sincero. Infatti, abbiamo realizzato un obiettivo storico importante per il nostro Paese». E «la storia, le sofferenze e i successi della nostra emigrazione devono offrirci elementi più solidi nelle difficili politiche per affrontare con intelligenza l'immigrazione verso il nostro Paese». Fatto sta che la citazione della legge sul voto degli italiani all'estero ha fatto levare un mormorio tra i banchi della CdL quando Marini ha rivolto un saluto ai rappresentanti dei connazionali all'estero e al «mio compagno fino a qualche settimana fa alla Camera», il ministro Mirko Tremaglia. Per la CdL quel ringraziamento rimane «una presa in giro». Più semplicemente, la prima gaffe del presidente del Senato.