SULL'esito elettorale Berlusconi non si dà per vinto.
In particolare sarebbero emerse delle irregolarità nelle circoscrizioni estere e i vertici del partito sarebbero pronti di qui a qualche giorno, a fare un'iniziativa forte con ricorsi per svelare i brogli. Berlusconi giovedì sera ha tenuto riuniti fino a notte fonda i vertici Bondi e Cicchitto per verificare quali possibilità ci sono per intervenire. I voti degli italiani all'estero non sarebbero stati scrutinati tutti ma per fare in fretta, sono stati assegnati a caso alle due coalizioni. Nel vertice notturno è stata vagliata anche la possibilità di rivolgersi alla procura della Repubblica. Berlusconi ad un certo punto avrebbe anche detto di essere intenzionato ad andare dal presidente Ciampi per metterlo a corrente di questa situazione. Ma alla fine dopo un'accesa discussione sui pro e i contro di un coinvolgimento del Quirinale, Berlusconi si sarebbe convinto a lasciar perdere per evitare di mettere Ciampi in una situazione imbarazzante. Ma non c'è solo la questione del voto all'estero. Secondo Forza Italia non sarebbero state applicate le istruzioni date alle prefetture. Ovvero se una lista correva in una sola circoscrizione il voto di quella lista non poteva essere sommato nel computo totale. In questo caso avrebbe ragione la Lega. E sulla questione dei brogli elettorali Berlusconi ha insistito anche nella riunione di ieri sera con i nuovi eletti di Forza Italia a Camera e Senato. Ha ribadito che due su tre schede contestate sono a favore di Forza Italia e che ci sono troppe cose poco chiare. Ha citato il caso dell'Emilia Romagna, dove, su appena 200 sezioni controllate, il riconteggio delle schede «ha dato 1200 voti in più alla Cdl». Purtroppo, però, ha aggiunto il leader di Fi, «non esiste una legge che consente la verifica del voto immediatamente». La riconta, ha aggiunto, viene infatti eseguita a campione e quindi al posto di controllare tutte e 4000 sezioni sono state verificate appena 200 sezioni. Berlusconi si è lamentato del fatto che l'unico organo che verifica i voti è quello delle giunte parlamentari «che sono in mano alla maggioranza». Durante l'incontro è emerso che Roberto Calderoli ha presentato un dossier contenente un verbale della Corte d'appello dal quale risulterebbero delle «irregolarità» nel voto. «Il tempo sarà galantuomo» ha incalzato Berlusconi rivolto alla platea dei nuovi eletti che si spellava le mani per gli applausi. Ha ribadito che il centrosinistra già sta mostrando tutte le sue contraddizioni. «Hanno una baldanza solo di facciata. Ds e Margherita hanno poco da esultare perchè sono calati. Noi abbiamo offerto un dialogo e siamo stati respinti e allora faremo una opposizione dura». Secondo il leader della Cdl, inoltre, Prodi «ha stretto una alleanza di ferro con Rifondazione comunista», ma nonostante ciò vista l'esigua maggioranza al Senato «non dureranno». Anche per questo, ha proseguito Berlusconi, «presenteremo le proposte di legge che avremmo presentato se fossimo stati al governo». Guardando fisso in avanti ha chiamato tutti a raccolta perché la presenza alla Camera e al Senato sia costante: «Dovrete fare come in una azienda, come in un ufficio, essere presenti dall'apertura alla chiusura, dalla mattina alla sera». In platea c'è chi fa notare che le liste sono state fatte apposta per premiare chi è stato più presente. Berlusconi ha sventolato un sondaggio: «So che non servono a niente ma in questa settimana ci dicono che la Cdl sarebbe in vantaggio di 6 punti rispetto all'Unione e Forza Italia è vicino al 30%. Io ho un indice di gradimento di oltre il 60%. Questo vuol dire che la gente ha capito l'imbroglio, che si sono già stancati della sinistra». Parlando ai senatori e ai deputati, Berlusconi si è lamentato dell'atteggiamento degli alleati in campagna elettorale: «Qualcuno non ci ha creduto fino in fondo ed inoltre qualcuno non ha voluto la riforma della par condicio». Poi è entrato nella questione dell'ele