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Israele attacca i «fascisti della sinistra»

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L'ambasciatore Gol chiede «scuse ufficiali» dopo le bandiere bruciate dai manifestanti il 25 aprile

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Il giorno dopo la manifestazione di Milano, durante la quale un gruppo di manifestanti ha dato fuoco ad alcune bandiere con la stella di David (mentre altri hanno contestato l'ex ministro dell'Istruzione e candidato sindaco a Milano Letizia Moratti), è arrivata puntuale la protesta del governo d'Israele. «Vergogna» e «rabbia» sono stati infatti espressi dall'ambasciatore israeliano in Italia, Ehud Gol, con la «ferma condanna» di fronte al «barbaro comportamento» di quelli che il diplomatico ha definito «fascisti della sinistra estremista». Il rappresentante diplomatico, in una nota ufficiale diffusa dall'ambasciata d'Israele a Roma, ha ricordato i caduti della Brigata Ebraica, e il loro sacrificio «per liberare l'Italia», e ha chiesto le scuse ufficiali dell'Italia. «Da ebreo e israeliano - ha puntualizzato Gol - mi sono colmato di vergogna e di rabbia alla vista del barbaro comportamento dei fascisti della sinistra estremista che hanno profanato la sacralità della festa della liberazione del 25 aprile, assieme alla memoria dei caduti della Brigata Ebraica in Italia, dando alle fiamme le bandiere dello Stato d'Israele nel corso del corteo di Milano». Gol ha poi aggiunto che «come ogni anno, anche nel prossimo mese di maggio» si recherà, assieme alle famiglie, sulle tombe dei caduti della Brigata Ebraica. Secondo l'ambasciatore «sarebbe opportuno che l'Italia ufficiale, in quella occasione, chiedesse loro scusa, alla luce del comportamento teppistico di Milano». Le parole del diplomatico israeliano hanno avuto la solidarietà da esponenti del mondo politico e istituzionale. Il presidente del Senato Marcello Pera ha scritto a Gol per esprimere «a lei, e attraverso di lei al Governo, alle istituzioni e al popolo israeliano, i miei sentimenti di solidarietà per l'ignobile e vergognoso atto di teppismo e di antisemitismo avvenuto a Milano durante il corteo dedicato al 25 aprile, quando la bandiera israeliana è stata data alle fiamme». Anche Carlo Giovanardi (Udc), ex ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha voluto rassicurare l'ambasciatore che «l'Italia ufficiale, che martedì rappresentavo in Piazza a Vicenza incaricato dal Governo, non ha dimenticato e né dimenticherà l'Olocausto e i terribili segni di antisemitismo presenti anche in Italia». Ma anche il centrosinistra ha condannato l'episodio in modo unanime. Per il segretario della Quercia Piero Fassino: «La più ferma ripulsa morale e politica va espressa contro chi ha bruciato le bandiere di Israele, nel giorno del 25 aprile che celebra la liberazione dal fascismo e dal nazismo e ricorda gli oltre 6 milioni di ebrei vittime dell'Olocausto». E mentre il leader della Margherita Francesco Rutelli ha parlato di «atti gravi e inaccettabili», il segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti ha detto che esiste «un'incompatibilità esistenziale tra il 25 aprile, la nostra presenza alla manifestazione e le bandiere israeliane bruciate». Parole che Gol ha però definito «insufficienti». «Credo - ha aggiunto Gol - che il governo futuro debba continuare con questa politica, ma penso che alcuni componenti siano antisraeliani. I componenti seri della sinistra devono fare di tutto per bloccare queste fonti estremiste». E mentre gli autonomi si dividono tra chi critica il gesto definendolo «inopporotuno» e chi lo definisce «marginale» rispetto al contesto, gli eurodeputati azzurri Antonio Tajani, Mario Mauro, Gabriele Albertini, Mario Mantovani, Jas Gawronski e Guido Podestà, hanno presentato una interrogazione alla Commissione Ue e al Consiglio sugli episodi «di chiaro stampo antisemita», avvenuti a Milano, per chiedere quali inizitiave l'Europa intenda prendere per «fronteggiare l'ormai diffuso ritorno di sentimenti antisemiti in diversi paesi dell'Ue».

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