E SE finisse in parità la supersfida per la presidenza del Senato tra Franco Marini e Giulio Andreotti? ...
In questo caso, il regolamento di Palazzo Madama non lascia dubbi: sarebbe eletto il «divo Giulio» per anzianità. L'articolo 4 del regolamento stabilisce infatti che, in caso di parità, viene eletto o entra in ballottaggio (nel caso di più concorrenti) il candidato più anziano d'età. Qui non c'è partita poichè Giulio Andreotti ha 87 anni contro i 73 di Marini. Una eventualità che rafforza, se ce ne fosse bisogno, il clima di attesa sul filo di pochi voti. Inoltre tra i due c'è da aggiungere l'incognita Calderoli anche se, come affermano diversi esponenti della Cdl, il tutto dovrebbe rientrare dopo una prima votazione di «bandiera» destinata a confermare il passato incarico di vice presidente all'ex ministro per le riforme. Il confronto per la presidenza del Senato comincerà in aula venerdì alle 10.30, quando il senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro (il più anziano dopo Rita Levi Montalcini che ha annunciato che sarà presente ma non presiederà) aprirà la prima seduta della nuova legislatura. Subito dopo ci sarà una sospensione per consentire alla Giunta provvisoria la verifica dei poteri. La seduta riprenderà intorno alle 11.15 con la prima votazione per eleggere il successore di Marcello Pera. Il quorum necessario per essere eletti alla seconda carica dello Stato è di 162 voti, la maggioranza assoluta dei componenti. In caso di fumata nera, l'Assemblea sarà convocata nel pomeriggio alle 16.30 con identico quorum di 162 voti. Nel caso di ulteriore fumata nera, i senatori saranno chiamati sabato 29 a fare i primi straordinari della XV legislatura e in quella seduta il quorum scenderà vertiginosamente in quanto per sedere sullo scranno più alto di Palazzo Madama sarà necessaria la maggioranza assoluta dei voti dei presenti computate anche le schede bianche.