«Non sostituiremo i voti dell'Unione»
Lo ha detto il ministro dell'Economia e vice presidente di Fi, Giulio Tremonti, aggiungendo che «i governi hanno l'onore e l'onere di governare». «L'opposizione può decidere o meno di votare una proposta del governo, ma questa deve essere autosufficiente», ha detto Tremonti rispondendo ad una domanda su un possibile intervento a sostegno della nuova maggioranza se sarà necessaria una correzione dei conti pubblici. «Nel '95 sulle pensioni votammo la riforma Dini ma, come in quel caso, potremmo aggiungere i nostri voti, non sostituire quelli che mancano alla maggioranza». Tremonti si dice inoltre ottimista sulla possibilità che l'Italia riesca a centrare l'obiettivo del rapporto tra deficit e Pil al 3,8% a fine 2006, in linea con quanto concordato in sede europea. Anche se l'Fmi stima che l'indebitamento possa toccare il 4% a fine anno, il ministro dell'Economia ritiene che non ci siano preoccupazioni, continuando a valutare «ragionevole l'ipotesi del 3,8». «Nella legge Finanziaria 2006 - spiega il ministro nel corso della conferenza stampa tenuta con il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi alla fine dei lavori del Fondo - ci sono meccanismi correttivi di controllo: alcuni sono già attivi, altri entreranno in attività nel corso dell'anno».