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Allarme no global per le agenzie interinali

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«Dopo il voto il clima è peggiorato - afferma una nota della Confinterim, associazione italiana che rappresenta le agenzie - temiamo un primo maggio violento». «In seguito ai risultati elettorali - dice il presidente, Michele Amoroso - c'è stata la presa di posizione della Cgil contro la legge Biagi e improvvisamente è tornato il connubio interinale uguale precariato». La preoccupazione della confederazione è che le manifestazioni dei no global, organizzate proprio nel giorno della Festa dei lavoratori, finiscano per prendere di mira i circa 2.500 sportelli aperti in Italia dal 1997 a oggi. Secondo la confederazione, «il tam tam degli autonomi è chiaro: organizzare anche in Italia il «May day», cioè un primo maggio alternativo con l'obiettivo di generalizzare la rivolta francese contro il contratto di apprendistato. In Italia l'ultrasinistra vuole mandare un messaggio preciso, e il «May Day» italiano si svolgerà a Palermo, Napoli, L'Aquila, Milano e Torino per chiedere al centrosinistra «impegni chiari e certi nell'abolizione della legge Biagi e del pacchetto Treu e di tutte le riforme che hanno precarizzato il lavoro». Ma con tutto ciò - osserva ancora Amoroso - «le agenzie di lavoro interinale non c'entrano niente. La posizione di Confinterim è simile a quella di alcuni sindacati, soprattutto della Cisl, cioè a favore di un aumento delle tutele per i precari, senza mettere in discussione l'impianto della riforma Biagi». Amoroso si dice d'accordo anche con l'idea del centrosinistra di rendere più costoso il lavoro precario. «Il lavoro interinale - aggiunge Amoroso - costa già più di quello normale. All'incirca chi prende un lavoratore a tempo deve pagare il quindici per cento in più e quindi sono tutte aziende che se lo possono per mettere. Tra l'altro chi si rivolge all'agenzia interinale è in cerca di un lavoro e noi gli diamo un'opportunità di entrare. Senza contare che alla fine del contratto il 39 per cento degli interinali viene assunto con un contratto a tempo indeterminato». Secondo la confederazione, dunque, la Biagi non va cancellata, ma integrata da un sistema di ammortizzatori sociali.

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