Veltroni imita il Cav
«Abbassiamo l'Ici»
Il sindaco di Roma l'aveva detto. E lo ha fatto: meno tasse per i proprietari di casa nella Capitale e nel Lazio. Nella Città Eterna l'aliquota Ici sulla prima casa passerà, a partire dal 2007, dall'attuale 4,9 per mille al 4,7. Ad annunciarlo ieri in Campidoglio sono stati il primo cittadino, gli assessori capitolini al Bilancio e al Patrimonio, Marco Causi e Claudio Minelli e gli quelli all'Urbanistica e al Bilancio della regione Lazio, Massimo Pompili e Luigi Nieri. Fondamentale in questa decisione che arriverà oggi in Giunta è stato proprio il ruolo della Pisana, che ha predisposto un fondo da 70 milioni di euro per tutta la regione, di cui 40 milioni saranno spesi solo per Roma. Gli stanziamenti ricadranno sul bilancio del 2007, «per gli anni successivi - ha sottolineato Nieri - aspettiamo un confronto con il futuro governo». Dunque Roma fa propria l'idea di Berlusconi, che tante polemiche avevo acceso durante la campagna elettorale per le Politiche. Entrando nel dettaglio del provvedimento, l'aliquota Ici verrà abbassata dell'0,2 per mille. Verrà inoltre allargata la fascia di persone che potranno usufruire di detrazioni fiscali: dalle attuali 50 mila famiglie a circa 250 mila. La tassa sugli immobili, invece, sarà completamente annullata per chi risulta avere un reddito inferiore a 8.200 euro, se si è in due, oppure a 10.800 se i componenti del nucleo familiare sono tre (in città si stima che si trovino in questa situazione circa 18 mila famiglie). Di una detrazione di 155 euro, aggiuntiva a quella ordinaria di 103 euro, usufruiranno invece circa 82 mila famiglie che hanno un reddito inferiore a 13.600 euro con due componenti e 16.300 con tre. Si calcolano infine ulteriori 80-100 euro di detrazione per 150 mila famiglie che fino a oggi non godevano di agevolazioni, ma che hanno un reddito inferiore a 20 mila euro con due componenti e 25 mila con famiglie di ampiezza superiore. «Questo provvedimento - ha sottolineato Veltroni - era un cosa che volevamo fare da tempo». Ma se obbligassero il sindaco a scegliere fra l'abolizione dell'Ici e la compartecipazione all'Iva, Veltroni non avrebbe dubbi: «Sceglierei l'Iva, ma tutto deve essere fatto a partire da un presupposto, ovvero che non si possono tagliare i servizi al cittadino. Cosa che - ha specificato il sindaco - pur riducendo l'Ici, noi non abbiamo fatto». Intanto, sempre oggi, i sindaci di alcuni grandi Comuni (oltre Roma, anche Torino e Napoli) incontreranno Romano Prodi per parlare di finanza locale. Tra le questioni al centro del confronto c'è proprio la riduzione dell'Ici sulla prima casa.