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L'Unione ora contesta la stampa estera «amica»

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Dopo aver preso per oro colato tutto quello che veniva dall'estero a cominciare dalle critiche a Berlusconi, ora la sinistra si risente per le previsioni fosche del Financial Times sul governo Prodi. A bocciare l'analisi del Financial Times in maniera convinta è Vincenzo Visco (Ds). Dice senza mezzi termini che non c'è nessun rischio che con la «maggioranza risicata di Prodi l'Italia possa uscire dall'eurozona» nell'arco dei prossimi 9 anni. «È una tesi - prosegue- interamente sbagliata». Dello stesso avviso anche la Margherita. «È una analisi che non ha alcun fondamento», dice Roberto Pinza, presidente della consulta economica Dl. «La prospettiva che l'Italia possa uscire dalla zona euro - prosegue- è completamente sbagliata perchè nel programma elettorale dell'Ulivo c'è una larghissima parte dedicata proprio alla correzione dei conti pubblici e alla risoluzione dell'insufficiente grado di competitività del nostro Paese». Incalza anche il Verde Pecoraro Scanio: «Le critiche del FT saranno uno stimolo in più per governare bene e in modo coeso». Ma molte critiche al quotidiano britannico arrivano anche dal centro-destra. Per il ministro dell'Economia Giulio Tremonti il quotidiano riflette «l'opinione diffusa nei circoli e nelle capitali internazionali». Ma, assicura, «faremo tutto il possibile nell'interesse dell'Italia». Per Gianni Alemanno(An), «il FT non ha nessuna particolare qualifica per dare pagelle all'Italia. Semmai, sembra sempre che questo giornale insista per dare voti negativi al Paese, qualunque sia il governo in carica». «Durante il Governo Berlusconi - prosegue - la sinistra si compiaceva degli attacchi del Ft amplificandoli in Italia, adesso rifletta sul significato di questi severi giudizi contro il Governo». Tuttavia in Forza Italia c'è anche chi, come il senatore Mario Ferrara, ritiene che «l'editoriale del FT non fa altro che fotografare la situazione reale dell'Italia, dove c'è una pseudo maggioranza che si autoproclamata tale con a capo l'ex Presidente della Commissione Europea che per cinque anni non ha fatto altro che il notaio delle scelte infauste dell'asse franco-tedesco». «Piuttosto che continuare a vendere fumo - prosegue l'esponente azzurro- e accusare gli avversari politici di irresponsabilità e inaffidabilità, Visco cerchi di analizzare attentamente le critiche che il FT ha rivolto al nostro Paese». Niente allarmismi è invece la parola d'ordine dell'Udc. Le difficoltà segnalate dal Financial Times sono reali ma non servono allarmismi. È il commento del sottosegretario all'Economia, Michele Vietti. «Non mi sono mai allarmato- dice - per i giudizi negativi dei giornali inglesi sul nostro governo di centro-destra. Sarebbe contraddittorio farlo oggi per analoghi giudizi sul futuro governo di centro-sinistra». «Ciò non vuol dire - spiega l'eponente dell'Udc- che le difficoltà economiche che chiunque vada al governo dovrà affrontare siano reali e richiedano una coerenza di risposta che la variopinta compagine di Prodi non sembra affatto in grado di garantire». Il leghista Roberto Maroni non esita a definire Ft come «l'house organ delle lobbies che sposa la causa del Governissimo». Inoltre, osserva Maroni, «il FT dovrebbe apprezzare il fatto che l'Italia possa uscire dall'euro, dal momento che la Gran Bretagna non aderisce alla moneta unica. Se lo dice Blair, allora è un grande statista...se lo diciamo noi, siamo populisti».

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