Il Dg non può licenziare giornalisti
Solo il direttore di ogni singola testata giornalistica dell'azienda di Viale Mazzini ha il «potere» di mettere alla porta, per motivi disciplinari e non, i redattori che lavorano «sotto» di lui. Lo sottolinea la Cassazione con la sentenza 5125. In particolare, con questo verdetto, la Suprema Corte ha respinto il ricorso della Rai contro la decisione con la quale la Corte di Appello di Roma - nell'ottobre 2002 - aveva dichiarato l'illegittimità del licenziamento inflitto nel 1996 dall'allora direttore generale, Franco Iseppi, all'ex vicedirettore della testata sportiva della Rai, Furio Focolari, in seguito alla vicenda delle sponsorizzazioni sulle divise degli inviati alle Olimpiadi di Atlanta. La Cassazione spiega che «rientra nelle garanzie del giornalista il fatto che l'adozione di una serie di provvedimenti decisivi per la sua posizione professionale debba essere proposta da un superiore che rivesta anch'egli la qualifica, e svolga l'attività, di giornalista, e sia come tale qualificato a valutare l'operato professionale di un altro giornalista».