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Berlusconi: «Fino all'ultimo la partita è aperta»

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Oggi il rientro a Roma, il leader della Cdl insiste: «Impegniamoci per le amministrative»

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Ha passato una Pasqua di riposo (ha trascorso alcuni giorni in Sardegna, diluendo un po' l'impegno stressante di queste settimane), ma non pensa il capitolo elezioni sia finito. Anzi. Anzi, ritiene che sia cominicato già il capitolo per le prossime elezioni. Quelle amministrative, per esempio visto che per venerdì prossimo ha assicurato che sarà a Trieste per sostenere il sindaco e candidato della Cdl, Roberto Dipiazza, impegnato nel ballottaggio. Stamattina dovrebbe fare ritorno a Roma. un po' a sorpresa perché erano in tanti - anche nel suo staff - che erano convinti della tappa allo stadio: stasera infatti il Milan affronterà a San Siro il Barcellona in una delle sfide più belle del calcio mondiale. Il Cavaliere dunque non ci sarà. O meglio, non dovrebbe esserci. Sarà nella Capitale perché vuole tornare ad occuparsi da vicino della situazione delle schede contestate. Ma se la proclamazione degli eletti da parte delle Corti d'Appello potrebbe giungere già oggi (o forse domani), non è detto che il premier uscente confermi la sconfitta. Più probabile che richieda il conteggio scheda per scheda, una verifica che occuperebbe tempi lunghi. Ma i principali collaboratori del Cavaliere spingono per questa soluzione. È il caso di Fabrizio Cicchitto, consigliere politico del leader della Cdl: «Nulla consente al centrosinistra di cantare vittoria: ancora c'è un contenzioso assai intricato e complesso che non permette a nessuno dei due schieramenti di poter proclamare di aver vinto». E a«ggiunge: «In ognuna delle due ipotesi possibili, chi vincerà lo farà per una strettissima incollatura, nel momento in cui del tutto legittimamente il presidente Berlusconi, Forza Italia, la Casa della libertà, richiedono una rigorosa verifica dei risultati autentici, visto che il centrosinistra rivendica una maggioranza di 25mila voti di fronte a quasi 40 milioni di votanti e al buco nero costituito da un milione di schede nulle o annullate». E Peppino Caldersi, dei Rifonrmatori liberali, molto vicino a Berlusconi, insiste: «È necessario che le massime autorità istituzionali facciano sentire la loro voce affinché il conteggio ufficiale dei voti avvenga con la massima precisione, trasparenza e rispetto della legge». «La legge affida agli Uffici circoscrizionali presso le Corti d'Appello» il controllo delle schede, spiega Calderisi, mentre «il conteggio del Viminale, avvenuto nottetempo attraverso comunicazioni informali, anche via telefono o fax, da parte dei Comuni e delle Prefetture», è «solo ufficioso e può essere soggetto ad errori» e che «tali errori potrebbero essere ben superiori allo scarto dello 0,6 per mille registrato dal Viminale tra le due coalizioni». Per Calderisi, è necessario che la verifica sia fatta «in modo tempestivo». Il leghista Roberto Calderoli avverte: «Mi sembra che tutte le pressioni, tutti gli sforzi della sinistra per forzare la mano siano inutili, sarà l'Ufficio elettorale centrale nazionale a fornire le cifre esatte del voto e io mi auguro naturalmente che lo faccia applicando alla lettera la legge per quel che riguarda la non sommabilità dei voti della "Lega Alleanza Lombarda" al centrosinistra».

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