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In vacanza a Strasburgo Dopo due anni si torna a casa

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Al di là dei risultati definitivi che usciranno dal controllo delle schede contestate (e senza considerare il milione e centomila schede tra Camera e Senato considerate nulle), infatti, c'è da mettere in conto anche il fenomeno dei «partitini mangiavoti». Parliamo di quei partiti minori non coalizzati che di fatto hanno «sottratto» voti sia al centrodestra, sia al centrosinistra. A mordersi le mani è soprattutto la Casa delle libertà che, per una manciata di consensi (25 mila circa salvo verifica) non ha avuto la maggioranza alla Camera e il cospicuo numero di deputati in più (63) assicurato dal premio di maggioranza previsto dalla nuova legge elettorale. Sul banco degli imputati, appunto, sono finiti i piccoli partiti di area Cdl, cioè vicini nelle idee e nelle proposte alla coalizione capitanata da Silvio Berlusconi e che però non si sono apparentati con la Casa delle libertà. A partire da Giorgio Panto, leader di «Progetto nordest» che ha raccolto in tre circoscrizioni (e cioè Veneto 1 Veneto 2 e Friuli Venezia Giulia) la bellezza di 97.079 voti complessivi. È vero che la forza politica ha dichiarato di raccogliere i consensi di chi è deluso sia dalla destra, sia dalla sinistra e si ispira alla Sùdtiroler Volkspartei o alla Cdu Bavarese e alla «Convergenza Catalana». Ma è pur sempre un partito vicino al territorio molto simile alla Lega prima maniera dalla quale è delusa perchè non ha realizzato l'attesa «rivoluzione politica». Per ammissione di Panto, inoltre, «non si accontenta della devolution e vuole un federalismo "spinto"», punta su ordine e sicurezza e si ispira al Cavaliere almeno sotto il profilo editoriale, tanto che ha ben tre emittenti: Antenna Tre Nordest, TelealtoVeneto, e TeleNordest. Stesso discorso per Piero Pirovano, presidente di «Solidarietà» una forza politica che si avvicina alle radici cristiane e ha i propri fondamenti in «Appello ai Liberi e Forti» di don Luigi Sturzo e nell'enciclica «Evangelium Vitae» di Giovanni Paolo II. Pirovano - che ha raccolto 5.877 voti in tre circoscrizioni italiane (Veneto 1, Campania 2 e Puglia) - punta tutto sul diritto alla vita di ogni essere umano sin dal concepimento e sino alla morte naturale e a essere lo strumento con il quale contribuire a porre finalmente il Diritto alla vita al centro della politica quotidiana. Un discorso a parte, invece, va fatto per la lista Die Freiheitlichen guidata da Pius Leitner che in Trentino Alto Adige ha raccolto 17.167 voti. Si tratta di una lista «accostabile» al centrodestra anche se fortemente autonomista e in rapporti non molto cordiali soprattutto con An. In Abruzzo la lista Destra nazionale di Gaetano Saya ha invece raccolto 1.086 voti. Né con Berlusconi, né con Romano Prodi si dichiara anche il partito Dimensione Christiana che, nella sola Puglia, ha raccolto 2.447 voti e si dichiara rivolta a «un grande centro» e al recupero dei valori evangelici della famiglia fondata sul matrimonio, della tutela dei minori e dei più deboli. Tra gli indipendentisti tout court si collocano invece i partiti sardi Sardigna Natzione con undicimila voti e Irs, che ne ha raccolti 11.649. Tra gli altri «partitini» abbiamo il Movimento Triveneto di Marsan Annalisa (4.518 voti), Lega Sud di Vestuto Gianfranco (847 voti), lista Per il Sud di Iannantuoni Domenico (5.130 voti), il Movimento democratico siciliano-Noi Siciliani di Morana Salvatore (5.176 voti) e il Terzo Polo di Vincenzo Scotti, presente in cinque circoscrizioni (Lazio 1, Campania 1 e 2, Basilicata e Sicilia 1) che ha raccolto in totale 16.297. Per un totale che riguarda Montecitorio di 173.263 voti. Al Senato invece dove la distanza tra le due coalizioni dell'Unione e della Cdl è più ampia, i voti raccolti dalle piccole liste assommate arrivano ai 283.271, non in gr

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