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di GIOVANNI LOMBARDO L'UNIONE si prepara a passare ai fatti.

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Ma non sarà facile mantenere tutti gli impegni presi, soprattutto in materia fiscale dove i due schieramenti in campagna elettorale hanno giocato al rilancio. Ambizioso il programma della nuova maggioranza. Riduzione del cuneo fiscale, bonus bebè di 200 euro al mese, abbassamento al 20% della prima aliquota Irpef e riordino delle rendite catastali: questi gli interventi promessi da Romano Prodi ai contribuenti. Ma resta l'incognita risorse. L'Unione ha già spiegato che gli interventi promessi saranno finanziati attraverso la rimodulazione della tassazione delle rendite finanziarie, reintroducendo la tassa di successione e intensificando la lotta all'evasione fiscale. Ma sui dettagli degli interventi c'è ancora molta incertezza, anche perché la situazione dei conti pubblici resta sotto controllo dell'Unione europea e i margini di manovra sono molto stretti. Il nuovo ministro dell'Economia (tra i papabili in pole position c'è Tommaso Padoa Schioppa) dovrà fare i conti con un vero e proprio rompicapo. Cosa cambia. Per quanto riguarda il progetto di riduzione del cuneo fiscale, il piano di Prodi prevede nel primo anno il costo del lavoro sarà ridotto del 5%. Un dipendente avrà in media 600 euro in più all'anno. Mentre un'impresa artigiana potrà risparmiare circa 12 mila euro all'anno. Il costo dell'operazione è di circa 10 miliardi di euro. Il bonus bebè, invece, interesserà tutte le famiglie con figli piccoli. L'Unione introdurrà un bonus di 200 euro al mese che accompagnerà i bambini fino ai diciotto anni. Si tratta quindi di 2500 euro all'anno che sostituiranno gli assegni familiari e le detrazioni. Il costo dell'operazione per il primo anno, dovrebbe essere di 800 milioni. Il nuovo Governo punta anche ad abbassare la prima aliquota Irpef. Con il primo modulo della riforma Tremonti, introdotto nel 2003, l'aliquota base era passata dal 18% al 23%. Il centro sinistra punta a una nuova riduzione, fermandosi però al 20%. Sul fronte delle imprese, oltre alla riduzione del cuneo fiscale, torna in pista la Dit (Dual income tax). Il nuovo governo pensa infatti a un meccanismo favorevole alla capitalizzazione e alla crescita delle imprese. Potrebbe quindi essere reintrodotto il sistema di tassazione del reddito di impresa che tassa ad aliquota del 19% la quota di reddito imputabile ai finanziamenti con capitale proprio oppure, in alternativa, si pensa ad una esenzione degli utili reinvestiti di cui potranno beneficiare anche le imprese individuali. A sorpresa potrebbe spuntare dal cilindro di Prodi anche la carta segreta giocata da Berlusconi nell'ultimo faccia a faccia elettorale: l'abolizione dell'Ici sulla prima casa. L'Imposta comunale sugli immobili può essere tolta, però non ai ricchi, ha precisato Fausto Bertinotti. Dove trovare i soldi. Dalla lotta all'evasione fiscale dovrebbe arrivare gran parte delle risorse finanziarie. Basta con i condoni, quindi, che incentivano i contribuenti a evadere le tasse. Inoltre sarà rimessa in funzione la macchina dei controlli e sarà potenziato il ruolo delle Agenzie fiscali e l'attività della Guardia di finanza. Un altro capitolo riguarda l'unificazione al 20% dell'aliquota sulle rendite finanziarie. Prodi ha però assicurato che non saranno toccati bot e cct. Restano quindi plusvalenze e dividendi sulle azioni, e sulle obbligazioni pubbliche e private. L'obiettivo è quello di portare l'attuale imposizione, del 12,5%, al 20%. L'aliquota dei conti correnti bancari, postali e sui libretti, in altre parole il prelievo sui depositi, scenderà invece dal 27% al 20%. Il gettito previsto inizialmente era di circa 2,5 miliardi. Prevista anche la reintroduzione della tassa di successione. La tassa era già stata eliminata, dall'ultimo governo di centro sinistra, per le donazioni inferiori ai 750 milioni di lire. Mentre il governo di centro destra aveva provveduto ad abolire completamente il tributo. Adesso tornerà, ma la soglia da cui partire resta ancora imprecisata. Una delle prime ipotesi era quella di tornare al tetto dei 75

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