Bolletta petrolifera più salata per l'Italia
Vale a dire un conto più salato di circa 4 miliardi - circa 8 mila miliardi di vecchie lire - rispetto all'anno scorso, quando la bolletta si attestò intorno ai 21,6 miliardi di euro. Si tratterebbe della fattura più cara da oltre venti anni, dai tempi cioè degli shock petroliferi degli anni '80. Un valore porterebbe a sfiorare un'incidenza sul Pil nazionale del 2%. È quanto stimano gli operatori di settore - sulla base dell'andamento del primo trimestre - se le quotazioni del greggio, tornate sui 70 dollari al barile, non dovessero ripiegare nei prossimi mesi. Il prezzo dell'oro nero sui mercati internazionali, nei primi tre mesi dell'anno, si è mantenuto sopra i 60 dollari al barile, fatta eccezione - a metà di febbraio - una discesa temporanea, ma mai sotto i 55 dollari. E nelle ultime settimane, complice la ripresa delle preoccupazioni geopolitiche legate al programma nucleare iraniano, ha ripreso a correre tornando a superare i 70 dollari e toccando, per quanto riguarda il Brent (il greggio di riferimento europeo) un nuovo record storico sopra i 69 dollari al barile.