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«Vita impossibile a Prodi, tra un anno si vota»

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Berlusconi non molla: «Risistemo Forza Italia». Poi va da Ciampi e denuncia brogli. Prodi protesta

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Ecco, guarda qua, questa mi arriva da Cava de' Tirreni: mancano mille voti. E quest'altra, mi arriva da Desenzano del Garda. Da tutt'Italia. Mancano voti a noi, a Forza Italia». Silvio Berlusconi è furibondo. Quando è da poco passata l'ora di pranzo, il leader della Cdl s'aggira per Palazzo Grazioli e continua a declamare, ai suoi fedelissimi, cifre e dati come fossero poesie: «Ecco, ve l'ho detto che abbiamo vinto. Bisogna rifare il conteggio delle schede. Una a una». C'è chi gli fa notare che quelle contestate sono solo 43mila e lo svantaggio della Cdl alla Camera è di 25mila e dunque è difficile che quelle in bilico siano quasi tutte a favore del centrodestra, il Cavaliere sbotta: «Ma che dite! Dovete guardare le schede nulle, sono oltre seicentomila». In verità su queste seconde, la verifica sarà molto più lunga e avrà un passaggio anche nella giunta per le elezioni: serviranno mesi, mentre su quelle contestate i primi dati si conosceranno già oggi. Ma Berlusconi insiste lo stesso: «Voglio il conteggio di tutte quelle su cui c'è anche soltanto un dubbio». A Palazzo Grazioli continuano ad arrivare notizie le più disparate. La nuova fobia italiana si chiama «scatoloni». Come appena due mesi fa la Penisola sembrava invasa di polli influenzati, ora contenitori urne nella spazzatura vengono segnalate ovunque. E anche se dalla verifica è ben difficile che possano arrivare buone notizie per il leader del Cdl, Berlusconi va avanti lo stesso. Nonostante Fini lo abbia frenato martedì pomeriggio sulla contestazione al voto, Cesa gli abbia fatto capire che l'Udc non l'avrebbe seguito, e anche Pisanu gli abbia chiesto di non esagerare visto che, in quanto ministro degli Interni, ne sarebbe il principale responsabile. Ma quando in serata sale da Ciampi, il premier parla esplicitamente di brogli. Non riconosce la sconfitta. Una posizione che costringerà di fatto a rallentare tutte le procedure per la nascita del nuovo governo. E, sornione, quando torna dal Colle a Palazzo Grazioli, ai giornalisti che lo attendono, dice: «Pensavate di esservi liberati di me?». Prodi protesta: «Deve andare a casa». E subito aggiunge: «È anche probabile che Berlusconi imbrogli anche se stesso. Chi è abituato a imbrogliare lo fa anche con se stesso». A ruota protesta anche Fassino. Ma Berlusconi procede come un treno: «Ci sono 25 mila voti di differenza tra le due coalizioni che danno 63 parlamentari in più a chi ha più voti. Vi sembra o non vi sembra logico che ci sia una verifica dei voti per vedere se questo risultato sia o meno un risultato informativo, provvisorio e ufficioso? Secondo voi non deve essere verificato un risultato come questo che non ha nulla di ufficiale e che è venuto fuori dalla prefettura nella notte degli scrutini? Siete capaci di rispondere o no?». «Ci sarà da controllare i verbali di 60 mila sezioni - insiste - spero che questa notte si possa andare a dormire... Dobbiamo verificare questi verbali. E quello che stiamo verificando è che ci sono moltissime, moltissime, moltissime irregolarità». È un fiume in piena: «Il risultato deve cambiare perché ci sono brogli a non finire. Queste informazioni emergono da precise cose - assicura - sono in contatto con tutti i nostri coordinatori regionali e quegli degli altri partiti. Di ora in ora si aggiungono dati che sulle stesse schede non sono conformi». Secondo Berlusconi «ci sono somme sbagliate, dati riportati male nella stessa scheda, comunicazioni errate». La strategia oramai è chiara. Come aveva spiegato nel pomeriggio ai suoi, il Cavaliere ha tutta l'intenzione di rendere «impossibile la vita a Prodi». «Siete sicuri che avrà la fiducia al Senato?». Si sono aperti contatti con quelli che la Cdl considera dei «berluscones» in prestito al centrosinistra e con i senatori eletti all'estero. «Se riuscirà a nascere - aveva spiegato - il governo Prodi durerà poco. Nel caso riorganizzerò Forza Italia, girerò un giorno alla settimane per l'Italia, parlerò di nuovo con i nostri. È iniziata la campagna elettorale per le politich

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