Protesta su web e cellulari: «Ricontiamo»
Non è certo ispirata al rissoso cantante la campagna spontanea nata per la ridefinizione dei voti, nelle discusse attribuzioni elettorali. Ma il senso del «ricominciare» e lo stile della reiterazione ci stanno tutti. Di sicuro, la petizione nata spontaneamente su Internet all'interno di un sito satirico www.il giulivo.com (che non è di sinistra, come è subito specificato) ha ottenuto centinaia di migliaia di contatti su www.ricontiamo.com, in crescita continua nel corso della giornata di ieri. All'iniziativa è possibile aderire anche via fax (02-91390909) oppure telefonando allo 02-320622275. Il responsabile della conmunicazione elettorale di Forza Italia, on. Antonio Palmieri (che è anche il responsabile del sito del primo partito d'Italia), prende atto di questa raccolta di pareri e di proteste, ma per correttezza non ne rivendica la paternità: «È un'iniziativa nata da un piccolo gruppo di persone senza alcun tipo di sostegno mediatico né tantomeno di divulgazione se non quella del tam-tam attraverso sms. Di sicuro, la sezione "spazio azzurro" del sito www.forzaitalia.it nel quale noi inseriamo i messaggi delle persone è letteralmente invaso. Per non parlare delle telefonate che stiamo ricevendo». Ma cosa chiede la gente? È un semplice sfogo o ci sono sotto consapevolezze differenti? «Cosa dire - il commento di Palmieri - è una cosa stupefacente, un'imprevista, travolgente mobilitazione. Noi non possiamo che essere ammirati dalla pathos spontaneo che sta scaturendo: si tratta in ogni modo di una passione per il sostegno al presidente Berlusconi e, nel contempo, una ricerca di verità. L'affermazione e l'auspicio di quanti ci stanno cercano in questi giorni può essere racchiusa in un denominatore comune di questo tipo: "Io voglio che il mio voto conti e che non venga cancellato né per brogli né per inadempienze". Insomma, il desiderio di verità certe e la consapevolezza che la partita sia ancora aperta sono due cose che si tengono insieme». E una certezza l'ha avuta Paolo Guzzanti: «Vengo dai luoghi della revisione delle schede contestate a Roma e ho assistito a uno spettacolo osceno e scioccante: i voti contestati, ma chiaramente espressi senza alcuna possibilità di dubbio per i partiti della Casa delle Libertà, sono decine e decine su ogni tavolo. Nel giro di poche ore, nell'ambito di pochi seggi - ha detto il senatore di Forza Italia - ho visto decine di voti espropriati al centrodestra: se moltiplichiamo questa somma per tutte le ore necessarie, per tutti i seggi e per tutte le schede contestate raggiungiamo un numero che certamente non siamo in grado di valutare ma che si prefigura di gran lunga superiore ai 24.000 voti». Lo afferma il senatore di FI Paolo Guzzanti. Inoltre, aggiunge, «i presidenti di seggio della sinistra annullano schede perché l'elettore, evidentemente anziano, non ha potuto tracciare un segno vigoroso e continuo, ma ha indicato la sua scelta con un tratto discontinuo, sempre sullo stesso simbolo. Se tanto mi dà tanto, ci troviamo di fronte a un'appropriazione indebita a livello nazionale della volontà popolare». La dichiarazione ha scatenato la reazione di Carlo Leoni, capogruppo dei Ds in commissione Affari Costituzionali alla Camera: «L'onorevole Guzzanti non può aver visto assolutamente nulla perché l'ingresso nel seggio che sta esaminando le schede contestante non è consentito ad altri che non ai membri dello stesso seggio. Parlamentari di Forza Italia stanno cercando di fare pressione e incutere timore, ma non possono che restare nella sala riservata al pubblico». Puntuale la contoreplica di Guzzanti: «L'onorevole Leoni afferma temerariamente che io non posso aver visto le schede elettorali contestate che invece ho ben visto con i miei occhi, fronteggiando il grottesco imbarazzo dei rappresentanti di lista dell'Unione e dello stesso presidente di seggio dallo sgargiante pullover rosso e i candidi capelli. Si dia pace, Leoni: io c'ero e lui no; io ho visto e