L'Italia riscopre la grande passione del voto

E anche questa volta lo stanno dimostrando. A mezzogiorno aveva votato il 17,6% degli aventi diritto, contro il 12,5% delle regionali 2005, alle 19 era il 52,1% rispetto al 41,1% sempre del 2005, alle 22 si è arrivati al 66,5% degli aventi diritto, contro l'81,4 delle precedenti politiche. Ma il dato delle politiche 2001 può trarre in inganno. Infatti allora si votò soltanto un giorno, la domenica. Il riferimento corretto è quello con le regionali dell'anno scorso. E nel 2005 alle 22 l'affluenza era pari al 55,2% mentre il dato definitivo del giorno seguente, alla chiusura delle urne, fu del 71 per cento. In quest'ottica la «corsa al voto» degli italiani assume un significato ancora più forte. Insomma tutti vogliono dire la loro. «Almeno cinque persone si sono presentate al seggio senza la tessera elettorale insistendo di voler votare. Li abbiamo mandati all'anagrafe di via dei Cerchi a prendere una copia del documento, rassicurandoli che c'era tempo per tornare», racconta un presidente di seggio alla scuola media Vivaldi a Garbatella, quartiere popolare di Roma. Secondo molti osservatori il dato dell'affluenza sarà decisivo anche per determinare vincitori e sconfitti. L'esperta di sondaggi vicina a Forza Italia, Alessandra Ghisleri, nei giorni scorsi l'aveva addirittura quantificato: «Sopra l'80% Berlusconi ha la vittoria in tasca». E la lezione è passata. Così anche il rappresentante di Forza Italia nel seggio di Monteverde dove vota Nanni Moretti, lo ripete: «Più siamo, più vinciamo». A Nanni, che pure ieri non si è visto, è pronto a dirgli che «il Caimano non è Berlusconi, ma lui che voleva fregarlo con un film». Film o non film, anche a sinistra è sempre Berlusconi che mobilita e ricompatta. All'ennesimo referendum su Berlusconi tutti quelli di centrosinistra, anche lontanamente, vogliono partecipare. Il segretario della sezione dei Ds di via dei Giubbonari, nel cuore della capitale, ne è convinto: «Io c'ho pure scommesso dei soldi, non conosco nessun astensionista di sinistra, questa volta proprio non ci sono». Tutti a votare e tutti con le idee chiare. Le operazioni di voto si svolgono con regolarità e rapidità, con file contenute - a parte rari casi - anche grazie all'aumento delle cabine nei seggi. Si va veloci come dice una ragazza in fila in seggio nell'Aurelio Saffi a San Lorenzo perché «con tutta questa campagna elettorale è impossibile non aver già deciso quando si arriva qui». Se per le votazioni tutto tranquillo, qualche preoccupazione c'è per lo scrutinio. Roman Ottiglia, uno dei ragazzi del Motore azzurro che fa rappresentante di lista per Forza Italia alla scuola Pacinotti al Nuovo Salario, racconta «noi siamo al lavoro per vigilare. Quelli di sinistra conoscono tutti i trucchi, anche quelli antichi come infilarsi la mina delle matite sotto le unghie per invalidare le schede».