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A Berlusconi vietato aiutare la mamma

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Persino nel seggio è stato inseguito dalle proteste del centrosinistra. Il presidente del Consiglio è infatti stato protagonista di un piccolo «incidente» al seggio elettorale di via Scrosati in cui oggi ha votato insieme alla madre Rosa. Giunto al seggio il premier ha infatti accompagnato la mamma ultranovantenne a votare e, dopo averla aiutata a mostrare la carta d'identità, le ha spiegato dove porre il segno per votare. «Metti una croce sul simbolo di Forza Italia», le ha detto. Il rappresentante di lista dell'Ulivo lo ha prontamente ripreso: «No presidente, almeno questo...». Berlusconi, allargando le braccia, ha replicato: «Almeno con la mamma...» e, ad un nuovo «no» del rappresentante di lista, ha aggiunto: «Nemmeno con la mamma - ha detto accompagnandola verso la cabina - siete proprio l'Italia che non vuole bene». Al termine delle operazioni di voto il premier ha comunque chiesto al rappresentante di Lista di potergli stringere la mano: «Le posso almeno dare la mano?», ha chiesto Berlusconi. E il rappresentate di lista ha risposto: «Ma come no». Il premier ha poi scelto di pranzare fuori casa, sempre in compagnia di donna Rosa, e poi nel pomeriggio s'è concesso di assistere alla partita del Milan a San Siro. Poi quattro chiacchiere con la squadra. Applausi dai tifosi rossoneri. E qualche raccomandazione a «tenere duro». Il presidente del Consiglio poi è rientrato a casa, dove si è riposato e ha seguito lo svolgimento delle elezioni. In serata ha avuto come ospite a cena Marcello Dell'Utri. Oggi il Cavaliere seguirà la fase finale della tornata elettorale dalla sua residenza ad Arcore. Non sono previsti commenti sino a martedì sera. Imprevisto invece per Gianfranco Fini. Nella scuola elementare XX settembre 1870, (dove votano anche Veltroni e Bertinotti) il vicepremier arriva verso le 12, «accolto» dalla ressa di fotografi e operatori televisivi che si sono accalcati davanti al seggio elettorale nel quale il leader di An stava per entrare. Circostanza, che ha un po' innervosito i tanti romani in fila per votare allo stesso seggio. Volano qualche insulto e frasi di troppo rivolte ai fotografi. Il vicepremier decide di rinviare il voto a un momento di maggiore calma, «nel pomeriggio». Poi una pausa caffè al bar di fronte alla scuola insieme al suo staff. Pier Ferdinando Casini ha invece votato poco dopo le 11 al seggio di via Antonio Serra, allestito in una scuola elementare, vicino Corso Francia. È arrivato «scortato» dalla figlia.

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