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Lavoro, fisco, esteri: divisi su tutto

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«Renderemo il paese più felice» così ha promesso Romano Prodi. Oggi si vota, domani sapremo a chi gli italiani vogliono affidare il paese per i prossimi cinque anni. È stata una campagna elettorale combattuta e sentita, la televisione è stata protagonista assoluta, e spesso i temi concreti sono passati in secondo piano rispetto agli insulti e alle accuse più disparate. Però le differenze ci sono. Eccone alcune. Le tasse. Sicuramente uno temi più discussi in questa campagna elettorale. 5 anni fa Berlusconi aveva vinto le elezioni promettendo che avrebbe abbassato le tasse. Ci è riuscito solo in parte. Però ora rilancia e ha promesso che se vince abolirà l'Ici e pure la tassa sui rifiuti. Il centrosinistra da parte sua fatica a togliersi di dosso l'immagine del partito delle tasse. Prodi fin dall'inizio della campagna elettorale ha promesso una riduzione del cuneo fiscale, cioè del costo del lavoro per le imprese. Però poi in tanti nel centrosinistra, in troppi secondo anche molti osservatori a loro vicini, hanno parlato di reintrodurre la tassa di successione, di tassare le rendite ma anche Bot e Cct. Prodi ha cercato di rassicurare gli elettori, ha dichiarato che la tassa di successione sarà reintrodotta solo per i patrimoni di «parecchi milioni di euro», e che per le rendite finanziarie si trarrebbe di semplificare il sistema e raggiungere un'aliquota unica (intorno al 20%). Le infrastrutture. Per far uscire l'Italia dal tunnel della crescita zero, il centrodestra punta molto sulle gradi infrastrutture: nuove autostrade, alta velocità, ponte di Messina. Il centrosinistra è molto più cauto: l'alta velocità si può fare, ma con il consenso delle popolazioni locali, il ponte di Messina, meglio evitare. Il lavoro. È sicuramente l'incubo delle generazioni più giovani, ma anche di tutti i padri che si preoccupano per i loro figli. Per rendere più flessibile il lavoro e più facile per le imprese assumere il governo del centrodestra ha approvato la legge 30, ispirata dal giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle nuove Br. Per la Cdl i nuovi tipi di contratto introdotti dalla legge sono ancora il sistema migliore per far crescere l'occupazione. Mentre sulla legge Biagi il centrosinistra è diviso tra chi l'abolirebbe in toto e chi, come Prodi, è per una sua revisione nelle parti che rendono il lavoro troppo precario. Nel programma dell'Unione c'è scritto che andranno aboliti i contratti di job on call, lo staff leasing e il contratto di inserimento. I valori. Sulla famiglia, il centrosinistra vuole allineare l'Italia agli altri paesi europei come l'Inghilterra, la Francia e la Spagna e dare la possibilità a tutti di scegliere una strada alternativa al matrimonio per creare un nucleo familiare. Per le coppie dello stesso sesso, nonché per tutti gli altri, vuole introdurre le unioni di fatto. Prodi ha sostenuto che lui da «cattolico adulto» non vede contraddizioni tra questo nuovo diritto e la sua religione. Nella sua coalizione c'è comunque chi - soprattutto nella Margherita - teme una deriva laicista della coalizione. Il centrodestra attacca, anche se in ordine sparso. Berlusconi e Fini, in particolare, si sono distinti per prese di posizione molto laiche e aperte, mentre l'Udc di Casini si è fatto portavoce della tutela dei valori cattolici. Molto criticata la scelta di Rifondazione comunista di candidare il transessuale Wladimir Luxuria, i cattolici del centrodestra hanno rivendicato la centralità della famiglia. Che va aiutata anche materialmente, per esempio, con aiuti fiscali proporzionali ai componenti familiari e il bonus per ogni nuovo nato come provvedimento una tantum. Il centrosinistra punta a un bonus di 200 euro al mese per ogni figlio dalla nascita ai 18 anni, in sostituzione degli assegni familiari. La guerra. Il tema Iraq non è stato molto presente nei dibattiti, ma l'impegno del centrosinistra ribadito più volte è quello di un immediato ritiro delle truppe italiane in caso di vittoria. Berlusconi, che pure è il più fedele alleato dell'Amer

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