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All'estero affluenza del 40%

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A dirlo, il ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia e una nota della Farnesina, che ha poi trasmesso i dati al Viminale. Tremaglia in particolare ha espresso un giudizio positivo sullo svolgimento del primo voto degli italiani all'estero. «Un fatto storico - ha detto - per eleggere sei senatori e dodici deputati in condizioni difficilissime. Per la prima volta con un sistema nuovo, quello postale, pieno di difficoltà oggettive, i primi risultati che si avvicinano al 40% di partecipazione al voto vanno considerati eccellenti». «Nel mondo - ha aggiunto il ministro - quando vi erano state le consultazioni per i Comites, cioè i Comitati di consultazione con i Consoli, e con i referendum, eravamo giunti al massimo al 34%. Vi è una grande spinta patriottica in questa consultazione. Le punte più importanti con la più alta percentuale di votanti vanno considerate la Svizzera in Europa e l'Argentina nell'America Latina». «Nonostante qualche irregolarità ed errori consistenti negli indirizzi, specie in Europa - ha commentato Tremaglia - si può dire che, complessivamente, possiamo essere soddisfatti per una prova così difficile, politica e organizzativa. Per ora - ha concluso - vi è il nostro plauso agli italiani nel mondo che, in condizioni talvolta impossibili, hanno risposto in termini positivi a questo esame di forte responsabilità ed italianità». La Farnesina ha fornito un ulteriore aggiornamento sull'andamento delle operazioni di voto all'estero, sulla base dei dati, non ancora definitivi, disponibili alle ore 15 di ieri di Roma. Secondo la Farnesina, risulta avere espresso il proprio voto il 42,01% degli aventi diritto. Infatti le buste contenenti le schede votate restituite ai Consolati sono al momento 1.133.577, pari appunto al 42,01% del totale dei plichi inviati. Queste le medie nelle diverse ripartizioni della Circoscrizione Estero: Europa 38,45%; America Latina 51,54%; America del Nord 37,32%; Africa-Asia-Oceania 44,07%. Gianni Pittella, Norberto Lombardi ed Eugenio Marino, responsabili italiani all'estero Ds, hanno commentato il voto prendendo a prestito dal giornale argentino La Nacion un titolo che parla di elezioni «tra passione e caos». I tre esponenti dei Ds hanno sottolineato che «oltre un milione» di residenti all'estero, cioè «circa il quaranta per cento» degli aventi diritto ha esercitato il voto per corrispondenza, a conferma del «legame profondo» con l'Italia. D'altro lato, Pittella Lombardi e Marino hanno lamentato «le lacune del sistema elettorale predisposto e le limitazioni delle capacità operative del nostro apparato diplomatico». E nonostante «l'abnegazione personale di molti operatori delle ambasciate e dei consolati», «ancora troppi elettori non hanno potuto esercitare il loro diritto». «Gli italiani all'estero ancora una volta hanno dato prova della loro ferma volontà di occuparsi in prima persona della vita politica del Paese. Lo dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, la massiccia partecipazione al voto per corrispondenza», ha commentato invece Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori. «I dati - ha aggiunto - che ci sono stati comunicati dalla Farnesina sono straordinari: quasi il 40% degli elettori hanno, infatti, inviato le buste contenenti le schede votate restituite ai Consolati. Se si considerano le difficoltà logistiche dovute alle gravissime carenze organizzative che hanno caratterizzato questa "prima volta" e che hanno impedito a una consistente parte degli emigrati di esercitare il loro diritto al voto non avendo ricevuto i plichi elettorali in tempo e non essendo stati adeguatamente informati sulle procedure, ne dobbiamo dedurre che tutti coloro che hanno giocato alle cassandre cercando di svuotare il significato politico di questo evento anche tramite editoriali su prestigiosi quotidiani nazionali, dovranno fare pubblica ammenda».

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