«Il Papa non ha un partito di riferimento»

Poi, in piazza a Torino, ha affrontato altri temi, facendo riferimento anche all'avvelenamento della campagna elettorale. A «Famiglia Cristiana» il Professore parla del rapporto tra fede e politica e dà garanzie su alcune componenti della sua coalizione, come la Rosa nel Pugno. «Il Papa - afferma Prodi - ha detto che certi valori non sono negoziabili, e subito dalla Cdl si sono affrettati a dire che si riferiva all'Unione. Come se vi fossero partiti o formazioni politiche che possano dire di applicare o realizzare alla lettera i valori cristiani, o tenere in esclusiva il nome "cristiano"». Quanto a radicali e socialisti, Prodi rassicura: «Pur avendo espresso dissenso su alcuni punti, ha firmato il programma di governo della coalizione e a quel programma si atterrà». E poi, chiede il Professore, «come mai i Radicali sono cattivi solo quando stanno con me. I cinque anni che sono stati con Berlusconi erano buoni?». «Tutta questa guerra dell'informazione sta avvelenando la campagna elettorale. Berlusconi non vuole rispettare le regole, dobbiamo avere tanta pazienza. E ce l'avremo», ha detto il leader dell'Unione al suo arrivo a Piazza San Carlo a Torino, dove si è tenuta una manifestazione elettorale con Piero Fassino, Rosi Bindi e Walter Veltroni. «Avremo tanta pazienza - ha spiegato - perchè fra tre giorni si andrà a votare e gli elettori giudicheranno queste mosse, questi atteggiamenti, questo volere avere sempre delle regole per se stesso diverse da quelle degli altri. Non è un problema nostro, sarà un problema degli elettori. Questa sera a Torino fa freddo per un semplice motivo: la primavera comincia il 10 aprile con il voto, con il cambiamento radicale del Paese - ha aggiunto Prodi - Siamo al termine di una campagna elettorale difficile da commentare, aspra. Soprattutto negli ultimi giorni si è persa la serenità. Si è voluto sfuggire dai problemi del paese e darne un'immagine diversa da quella reale». Quindi una battuta: «Berlusconi ci aveva promesso un maiale fatto tutto di prosciutti. Non ha fatto nulla di quello che aveva promesso e ha fatto tutto quello che non aveva promesso», ha detto il leader dell'Unione alla manifestazione conclusiva della campagna elettorale del centrosinistra. «Abbiamo bisogno di una svolta totale, di serietà al governo. Il nostro sarà un governo serio e avremo l'investitura del popolo italiano», ha continuato Prodi. «Siamo una coalizione forte e seria - ha detto - con un programma di cui siamo orgogliosi, sottoscritto da tutti. Il Paese ha vissuto in questi cinque anni la più lunga crisi dal dopoguerra e ha ora bisogno di tornare a correre. Abbiamo un obbligo: riprendere la crescita».