All'estero è già rissa: «Ci sono brogli»
È l'anticipo di quello che succederà il 9 aprile anche in Italia? È probabile. Questo, per ora, è solo il voto degli italiani all'estero. Non tutti gli aventi diritto hanno ancora espresso la loro preferenza, ma accuse e denuncie già rimbalzano dai cinque continenti tra centrosinistra e centrodestra. Le elezioni per gli italiani all'estero si chiudono domani alle 16, tre giorni prima del 9 per dare modo ai consolati di raccogliere le schede e rimandarle in Italia per lo spoglio. Gli italiani residenti lontano dalla penisola sono oltre 2 milioni e 800 mila, almeno secondo i registri dell'Aire (l'anagrafe dei cittadini italiani residenti all'estero) ma a votare prevedono gli ottimisti sarà un 40%. Ma proprio sulle operazioni di spedizione dei plichi contenenti la scheda e il materiale informativo ufficiale e su quello di propaganda si sono scatenate le polemiche tra i partiti. L'europarlamentare forzista Alfredo Antoniozzi ha raccolto numerose segnalazioni d'italiani che hanno denunciato che nel plico ufficiale con la scheda fosse contenuto anche materiale di propaganda dell'Unione. A riprova ha presentato nell'interrogazione al Parlamento Europeo la denuncia autografa di un'italiana di Losanna Maria Elena Amodio King. Ma dal centrosinistra arrivano accuse simili. Il senatore Franco Danieli, responsabile della Margherita per gli italiani nel mondo, denuncia: «In Venezuela è arrivata la scheda spillata insieme a un volantino di un candidato della Lega». Ma ci sarebbe di peggio: «Un medico italiano candidato della lista Tremaglia in Argentina avrebbe promesso visite gratis in ospedale a chi lo votasse», denunciano alla Margherita. Ma proprio Tremaglia risponde e rilancia, segnalando la denuncia ufficiale dell'ambasciatore italiano a Canberra in Australia, Adriano Benedetti, che ha avuto segnalazioni dell'invio di propaganda dell'Unione inviata in «Buste che dichiaravano contenere materiale elettorale in arrivo dal consolato». Anche sulle tribune politiche di Rai international non sono mancate le polemiche. Secondo Dario Rivolta (FI) ha sbagliato Petruccioli: «Il presidente della Rai ha stabilito in modo arbitrario che i rappresentanti del centrodestra a parlare dovevano essere nello stesso numero di quelli dell'Unione, anche se nel centrodestra i partiti si presentano singolarmente». Ma tra polemiche e denuncie la macchina elettorale non si è fermata. Dalle quattro circoscrizioni (Europa, America Meridionale, America Settentrionale e Centrale, e Africa insieme ad Asia ed Oceania) sono attesi i voti per eleggere 12 deputati e 6 senatori, che potrebbero essere determinanti nella vittoria di uno dei due schieramenti. L'eurodeputato di Forza Italia Antonio Tajani, che ha seguito la campagna elettorale del suo partito nella circoscrizione dell'Europa, è molto curioso di conoscere i risultati: «Sarà interessante vedere i dati del voto di questi nostri concittadini che non sono sottoposti alle pressione della stampa di sinistra, della magistratura e che insomma godono di una maggiore libertà nel valutare l'operato del governo». Il centrodestra è fiducioso. Del resto è stato proprio il governo Berlusconi che ha introdotto il voto degli italiani all'estero. Anche se la legge elettorale è leggermente diversa: all'estero gli italiani possono esprimere una preferenza. Risultato, secondo Danieli della Margherita che quella «nel mondo» «è stata una campagna elettorale molto più interessante di quella italiana, più combattuta e più personalizzata».