Stessa strategia dell'altro duello Ma fa male il «colpo» di coda
Aveva tenuto bene il secondo e ultimo confronto con Berlusconi, giocandosi la solita carta della tranquillità, della sua faccia da «parroco bonario» ma alla fine, all'annuncio di Berlusconi di abolire l'Ici ha sobbalzato e ha avuto un momento di sbandamento. Appena chiusa la puntata si è alzato dal tavolo scuro in volto, poi ha rimesso su il solito sorriso. Ma il colpo finale sotto la cintola l'ha accusato tutto. Per tutto il confronto Prodi ha usato la stessa strategia usata nel primo confronto, incalzando il Cavaliere con le stesse farsi e risposte di venti giorni fa: «Mi chiedo dove viva il premier, perché parla al futuro, parla come un leader dell'opposizione». E si vede che la sua strategia in parte paga, perché Berlusconi soffre questi affondi. Prodi stavolta si concede addirittura una frase sopra le righe che scatena la reazione del suo avversario: «Berlusconi si attacca alle cifre come gli ubriachi si attaccano ai lampioni». E così si becca la reazione furibonda del premier: «Non accetto che mi si chiami ubriaco». Alle domande dei due direttori il Professore risponde sempre pacato, usando sempre lo stesso atteggiamento: il centrodestra in cinque anni ha portato il Paese alla rovina, il debito pubblico è aumentato, così come l'evasione fiscale. E su questo tema il leader dell'Unione piazza una delle risposte migliori: «L'evasione fiscale ammonta a 200 miliardi di euro l'anno, solo recuperando un terzo di quella cifra potremo risanare il Paese». Prodi gioca invece in difesa sui temi del fisco: sulla imposta di successione torna a spiegare che saranno tassati solo i patrimoni di alcuni milioni di euro, su Bot e Cct afferma che saranno aumentate le tasse solo sulle plusvalenze. E se Berlusconi lancia la «bomba» dell'abolizione dell'Ici Prodi nel mezzo del confronto lancia un'altra proposta: un aiuto di 200 euro al mese per ogni bambino che nasce, mantenendola inizialmente fino a 3 anni per arrivare gradualmente a 18.