Sfida tv, Berlusconi lancia il «new deal»
É questo il new deal berlusconiano che il premier intende riproporre al confronto finale di lunedì prossimo con Romano Prodi. Se la scorsa volta Berlusconi aveva scelto la strada del tecnicismo, sciorinando una serie di cifre, lunedì il presidente cercherà di essere meno freddo, meno didascalico. Questo è quanto gli hanno consigliato i suoi fedelissimi e il premier avrebbe condiviso questa impostazione. Berlusconi ha deciso di trascorrere il week end nella villa in Sardegna che in questo scorcio di campagna elettorale è diventato una sorta di puerto escondito accessibile solo ai due consiglieri più fidati, Paolo Bonaiuti e Valentino Valentini. Per telefono è in contatto anche con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi e il vice Fabrizio Cicchitto. Le telefonate però sono ridotte al minimo. Il medico personale gli ha consigliato anche di prendersi una pausa. I suoi collaboratori hanno fatto notare al premier che nello scorso faccia a faccia era piuttosto nervoso e teso. Ed è proprio questa l'immagine che Berlusconi non vuole dare ora, tanto più che vede Prodi in difficoltà sul fronte delle tasse. La strategia a cui sta lavorando in questi giorni punta quindi a metere a fuoco in modo comparativo quello che accadrebbe al Paese in caso di vittoria della Cdl o viceversa del'Unione. Berlusconi intende puntare sul tema delle tasse. Ribadirà quindi che un governo di sinistra porterà un aumento della pressione fiscale sulle rendire finanziarie, in particolare Bot e Cct, sulle case (con l'aumento dell'Ici) e sulle eredità. I suoi gli hanno consigliato di andare al nocciolo dei temi senza dilungarsi sulle cifre che risultano noiose e distolgono l'attenzione dei telespettatori. Insisterà sul progetto della Cdl di diminuire l'imposta sugli immobili fino all'eliminazione per la prima casa. Altro tema sarà quello dei conti pubblici. Alcuni dei dati anticipati relativi alla Trimestrale di cassa, indicano che sono stati rispettati gli impegni presi con Bruxelles. In particolare il dato sul deficit, il 3,8%, che era quello previsto e concordato in sede Ue e quello sull'aumento del pil (1,3%) che risulta nella media europea. Berlsuconi intende precisare che le Cassandre della sinistra sono state smentite. La sua strategia comunicativa sarà di trasmettere positività e ottimismo delineando di contro l'immagine di una sinistra «triste e catastrofica» che già prospetta «una politica di sacrifici e di aumento delle tasse». E per essere più convincente cambierà anche il suo modo di porsi davanti alle telecamere. Nello scorso incontro Berlusconi aveva spesso distolto lo sguardo dalle telecamere concentrandolo sui fogli che aveva di fronte sui quali tracciava nervosamente appunti e linee quasi a fissare quanto stava dicendo. Ora si cambia: sguardo fisso davanti a rivolgersi direttamente ai telespettatori e comportamento disinvolto. Più che sulle cose fatte si concentrerà su quello che farà nella prossima legislatura. I sondaggisti americani gli hanno fatto capire che gli indecisi non si conquistano con l'elenco delle riforme del passato ma con quello che si farà. In particolare l'attenzione dovrà essere rivolta ai giovani e alle donne. In queste due fasce, secondo le rilevazioni in possesso del premier, c'è la maggiore percentuale di indecisi. E a donne e giovani bisogna parlare chiari prospettando un futuro con meno sacrifici e più ottimismo. Oltre al fisco il premier parlerà di occupazione e dei nuovi posti di lavoro che verranno creati nella prossima legislatura. Essere positivi è la linea: servirà anche a recuperare i delusi. C'è chi gli ha consigliato una cauta autocritica, del tipo avremmo potuto fare di più ma non c'è stato tempo. C'è poi la questione del limite di tempo. Per il premier è una camicia di forza ma in questsi due giorni si sta anche allenando a non tracimare negli interventi. È una scommessa con se stesso.