«Nuova rotta significa più tasse»
Anzi, abbiamo diminuito la pressione fiscale e l'80% dei contribuenti pagano meno di quanto pagavano prima. Leggo con preoccupazione quel che dice il candidato della sinistra e cioè che bisogna correggere la rotta 'in modo radicalè. Ciò significa inequivocabilmente che la sinistra intende tassare i Bot e i Cct, le case e le successioni degli italiani». È quanto afferma Silvio Berlusconi in una dichiarazione dopo la presentazione della Trimestrale di Cassa, replicando alle affermazioni del Professore. Che Prodi si prepari a proporre nuove tasse, secondo il presidente del Consiglio, «gli italiani l'hanno capito e gli studi dei notai e dei commercialisti sono affollati da chi si sente minacciato da un eventuale, seppure improbabile, governo della sinistra». «Il quadro dell'ultima settimana di campagna elettorale si fa sempre più chiaro - aggiunge Berlusconi - le 281 pagine del programma della sinistra annunciano un assalto alle tasche degli italiani che colpirà soprattutto il ceto medio, i piccoli operatori economici, la stragrande maggioranza delle famiglie». «Molti italiani lo hanno già capito - conclude il premier - Noi cercheremo di farlo capire a tutti nei giorni che restano a disposizione prima del 9 aprile». «Le cifre di oggi dovrebbero essere motivo di riflessione per le ricette economiche dei due poli e non un'arma usata gli uni contro gli altri. Tanto più che i numeri indicano una contenuta crescita del Pil e un aumento del debito, soprattutto per responsabilità degli enti locali», sostiene l'esponente dell'Udc Marco Follini, che ieri si trovava nel barese. «Faccio fatica - ha aggiunto Follini - a dare ai numeri dei nostri conti pubblici una veste elettorale. I dati della trimestrale sono coerenti con le analisi internazionali come quella dell'Fmi». Per il senatore di An Riccardo Petrizzi, infine, «lLa trimestrale dimostra che non siamo allo sfascio, che i conti pubblici italiani sono in ordine, che nel 2006 la spesa rimarrà sotto controllo, che ci possiamo attendere la ripresa e che nel 2007 il rapporto deficit-Pil tornerà dentro il 3%. I dati, insomma, certificano che siamo in linea con gli impegni assunti in sede europea. Ma la trimestrale prova anche un'altra cosa: la Cdl va alle elezioni senza lasciare alcun buco nei conti pubblici, come fece invece l'Ulivo nel 2001».