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Conti pubblici, Tremonti vede la ripresa

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Rapporto deficit/pil 2005 migliore del previsto: 4,1% invece del 4,3%. Per il 2006 scenderà al 3,8%

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È quanto emerge dalle anticipazioni sui dati della Trimestrale di cassa, il documento elaborato dalla Ragioneria generale dello Stato che offre la prima verifica dell'anno sull'andamento dei conti e sull'opportunità di eventuali correzioni in corsa. Il 2005 dell'economia italiana si è chiuso con un rapporto deficit/pil pari al 4,1%, inferiore al 4,3% previsto, un dato che secondo il ministro dell'economia Giulio Tremonti, intervenuto al consueto appuntamento primaverile del workshop Ambrosetti, lascia spazio a un sostanziale ottimismo. Tanto da trasformarsi in una sorta di «pesce d'aprile» per la coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi, che da giorni invocava la diffusione del documento. Più complesso lo sviluppo previsionale sul 2006, che vede le aspettative sulla crescita ridursi all'1,3%. Una limatura che non potrà non incidere sull'indebitamento di fine anno, previsto ora al 3,8% dal 3,5% precedente. Stima, quest'ultima, reputata comunque «seria e coerente con gli impegni europei» dell'Italia. Nonostante le minori prospettive di crescita, Tremonti è convinto «che l'economia italiana sia comunque in recupero» in linea con i segnali di ripresa complessiva mostrati dal vecchio continente. La relazione trimestrale di cassa nella sua interezza, ha puntualizzato il ministro dell'Economia, «sarà presentata quando gli uffici tecnici avranno ultimato i conti» e comunque nei primi giorni della prossima settimana. I calcoli tecnici - ha aggiunto il ministro - «non tengono conto dei confronti televisivi». Dalla cornice di Cernobbio, il ministro Tremonti, oltre a fare il punto sulla situazione economica, non ha mancato di respingere al mittente le accuse di delinquenza politica lanciategli nei giorni scorsi dal leader del centrosinistra, Romano Prodi, e non ha perso nemmeno l'occasione di attribuirsi il merito dell'uscita di scena del Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio. «Considero attività politicamente scorretta prendere un documento di altri o falsificarlo - ha osservato riferendosi alla querelle con il leader del centro-sinistra - Prodi è andato a Vicenza e nella cupidigia di piacere a Confindustria dopo essere piaciuto alla Cgil si è messo a dare e fare i numeri. Io i conti li so fare». Prodi - ha rimarcato ancora - «ha promesso a giugno un'operazione che taglia cinque punti di cuneo fiscale per 10 miliardi di euro: io mi sono limitato a fare due più due. Ditemi voi se questo è terrorismo politico». In materia di conti, non solo italiani, a margine dell'assise dell'Ambrosetti, si è espresso anche il commissario europeo all'economia, Joaquin Almunia, secondo cui a livello europeo «i segnali che stiamo ricevendo sono positivi sia sul fronte dei sondaggi sia su quello degli indicatori reali. La fiducia - ha puntualizzato - sta crescendo nell'area dell'euro ma dovremo essere prudenti. Non siamo ancora convinti sul fatto che il miglioramento degli indicatori di fiducia si traduca nell'economia reale soprattutto per quanto riguarda la domanda dei consumatori». In un'ottica internazionale, di fronte alla possibilità di un ulteriore possibile incremento dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea nel prossimo futuro, il commissario europeo non è sembrato particolarmente preoccupato, limitandosi a osservare che «in questo momento nè la politica monetaria nè quella fiscale sono ostacoli alla crescita». Guardando all'Italia, Almunia non ha voluto commentare i dati sul paese precisando che «le previsioni economiche di primavera sono in calendario l'8 maggio, aspettiamo la documentazione da parte dell'Italia e - ha concluso - vedremo al momento opportuno».

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