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Sme, torna in campo la magistratura

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È con questa motivazione che, il 2 dicembre scorso, i giudici della seconda sezione della Corte d'appello di Milano hanno confermato la condanna di Previti a cinque anni e quella di Pacifico a quattro, e hanno ridotto di un solo anno (da otto a sette) la pena per Squillante. Li hanno tutti nuovamente assolti, e con loro l'ex giudice Filippo Verde, dall'accusa di avere comperato la vicenda giudiziaria al termine della quale Carlo De Benedetti non potè comperare la Sme. Nelle 581 pagine di motivazioni della sentenza, i giudici spiegano di condividere «integralmente le corrette argomentazioni e le conclusioni» dei loro colleghi del Tribunale a proposito di quei 500 milioni (434 mila dollari). Tanto da richiamare quanto in primo grado era stato scritto in proposito: «Esaminate sotto tutti gli aspetti e possibili profili, le dichiarazioni degli imputati a proposito del bonifico Orologio - osservano - risultano senza alcun riscontro nè documentale nè testimoniale, nè di natura logico-deduttiva e sono inoltre smentite, sotto un profilo di compatibilità ed adeguatezza, da dati certi di natura documentale». Dichiarazioni, le loro, non veritiere, mentre, viene sottolineata la «permanente significanza probatoria di un bonifico, assolutamente certo, da Previti a Squillante, con provvista Fininvest, che costituisce eclatante riscontro del contesto di rapporti e di pagamenti rappresentati dalla testimonianza Ariosto». Le dichiarazioni di Stefania Ariosto sono a loro avviso attendibili, tanto da sottolineare che «l'accordo corruttivo - sia in relazione alla sua natura che al suo contenuto - è provato, anzitutto dalle dichiarazioni, attendibili per tutto quanto evidenziato, dell'Ariosto che, sullo specifico punto, si rivelano di particolare rilievo atteso che hanno origine nelle confidenze di Previti, che è una delle parti dell'accordo corruttivo medesimo». «Natura dell'accordo e stabilità della retribuzione» dell'ex giudice, come riferite dalla teste Omega «trovano riscontro da un lato nelle stesse funzioni che rivestiva Squillante, dall'altro nella circostanza che già i singoli episodi di dazione (in contanti e tramite bonifici) accertati nel presente processo depongono per sistematicità di pagamento». Ora, della vicenda Sme, sulla quale le indagini cominciarono nel '95, rimane a Milano solo il capitolo in appello riguardante Silvio Berlusconi, per il quale riguardo i 434mila dollari è stata dichiarata la prescrizione, mentre è stato assolto per la causa Sme. Il processo doveva cominciare il 30 marzo, ma gli avvocati del premier hanno chiesto e ottenuto che slitti a dopo le elezioni.

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