Berlusconi: «Se vince, Prodi aumenterà l'Ici»

Obiettivo strizzare, prosciugare il cuore del risparmio degli italiani. È questo lo scenario indicato ieri mattina a Radio Anch'io dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il fisco resta il cavallo di Troia del premier per fare breccia nelle linee dell'Unione negli ultimi giorni della campagna elettorale prima del voto. E se nei giorni scorsi Berlusconi aveva insistito sulla prospettiva di una un aumento della tassazione delle rendite finanziarie, ieri ha puntato il dito su quello che è un altro nervo sensibile per il risparmiatore: la casa. Il premier ha sottolineato l'inevitabilità, in caso di vittoria dell'Unione, di una rimodulazione degli estimi catastali e quindi delle percentuali dell'Ici verso l'alto. «Prodi ha cercato di smentire, ma se vuole ridurre il cuneo fiscale deve per forza introdurre nuove tasse. E siccome la sinistra considera la proprietà non un diritto ma un privilegio, Prodi aumenterà anche gli estimi catastali e quindi l'Ici». Berlusconi attacca quindi l'ipotesi di una reintroduzione delle tasse di successione a partire dai 250 mila euro in poi. Il presidente del Consiglio ha quindi ribadito l'impegno di rilanciare un «piano casa» per le giovani coppie e la possibilità di acquisto delle case di enti in cui si abita pagando delle rate equivalenti a quelle dell'affitto mensile. In un'intervista a Teleroma56 ha parlato del rapporto con gli alleati. «L'Udc ha commesso molti errori recentemente credendo di poter prendere più voti» ma «non credo ci sia un solo voto che con il comportamento che hanno tenuti questi signori possa andare di più a loro». E poi: «Mi dicono che fra Rutelli e Casini c'è stato un balletto di cortesie reciproche ma io non credo che Casini mai e poi mai potrebbe andare a sinistra». Berlusconi ha sottolineato di «essere abbastanza critico su certi loro atteggiamenti ma siccome gli italiani mi hanno dato il 51% dei consensi io devo accettare di essere leader di una coalizione e come tale mi devo sottoporre anche alla convivenza con altri partiti che vogliono sottolineare una loro diversità, una loro identità». Poi ha sottolineato che le manifestazioni francesi contro il precariato non possono trasferirsi in Italia per il semplice fatto che ci sono «notevoli differenze tra la legge francese sul contratto di primo impiego voluta dal primo ministro Villepin e la nostra legge Biagi. «La normativa francese coinvolge anche i giovani già assunti, che erano convinti di avere un contratto a tempo indeterminato. La legge Biagi - spiega Berlusconi - consente, con la sua flessibilità, nuove assunzioni da parte delle imprese a tempo determinato, con la possibilità di trasformare questi contratti a tempo indeterminato». Ha affrontato la questione delle indicazioni date dalla Chiesa che dice «deve essere libera di esprimere le sue posizioni e i cittadini altrettanto liberi di ascoltarle o meno». Quanto al tema dei conti pubblici e alla questione della trimestrale di cassa che la sinistra ha chiesto di rendere nota, Berlusconi ha risposto che non si era «mai sentito parlare» di una trimestrale riguardante gli ultimi tre mesi del 2005. Per il primo trimestre 2006, il premier ha chiarito che il documento sarà messo a punto nei primi giorni di aprile e reso noto prima delle elezioni. Il presidente ha anche sottolineato che continua a essere oggetto di minacce che arrivano pure alle sue aziende. Precisa anche di non «attaccare» i magistrati ma di «volere» un Paese in cui la giustizia non sia utilizzata per «eliminare l'avversario». Infine un appello agli indecisi che il premier però definisce «delusi», «elettori che si sono fatti prendere dal pessimismo».