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I cattolici per la sinistra

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sono come abusivi

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Dall'altra parte, a sinistra, i moderati sono marginali, non contano nulla perché a decidere sono «comunisti e Ds». Nessun desiderio di Grosse Koalition. Pier Ferdinando Casini si confessa. Parla a tutto campo. Da Rutelli al viaggio del Papa in Cina. E il presidente della Camera e leader dell'Udc si mostra anche in una versione quasi inedita: sì alla liberalizzazione e alle privatizzazioni. Anche della Rai. Presidente, che differenza c'è tra Cdl e Unione? «La differenza fondamentale tra il centrodestra e il centrosinistra è che se vince Prodi andremo incontro a un periodo di grande instabilità. Agli italiani diciamo: noi abbiamo governato cinque anni, mi pare una garanzia sufficiente per andare avanti sulla strada tracciata». Dopo l'appello dei due candidati della Margherita, Binetti (ex presidente di Scienza e Vita) e Bobba (ex presidente di Acli), a favore dell'Ulivo, i radicali sono tornati a promettere battaglia. Che succederà se vincesse Prodi? «Binetti e Bobba sono due brave persone, mi spiace che non abbiano capito dove si trovano. Non è stata Luxuria a proporre l'abrogazione della legge sulla procreazione assistita». E che cosa vuol dire? «Voglio dire che l'ha proposta D'Alema, il presidente del maggiore partito del centrosinistra. Voglio dire che il centro nel centrosinistra è messo ai margini, la coalizione è nelle mani dei comunisti, dei Ds; nel centrodestra invece governa». Governa? «Certo, è così in tutta Europa. Il centro ovunque è alternativo alla sinistra. Non è un caso che gli amici del Partito Popolare italiano hanno lasciato il Partito europeo. La Margherita è un inganno». A proposito del Ppe, in settimana inizia il congresso a Roma. Che cosa cambierà? «Il congresso servirà proprio a rimarcare la politica di alternatività del centro nei confronti di una sinistra che, soprattutto in Europa, sta scivolando verso posizioni sempre più preoccupanti. Una cosa la voglio dire con estrema chiarezza». Quale? «Un centro non si può costruire in condominio con la sinistra, è impossibile. Chi ci ha provato ha rischiato lo sfratto o è finito per essere considerato un abusivo. Noi siamo alternativi e antagonisti a questa sinistra». Sfratti? Abusivi? A che cosa si riferisce, presidente? «Vuole qualche esempio? Guardi come sta governando il centrosinistra nelle Regioni. In Puglia, in Toscana... Guardi le leggi a favore dei pacs e l'opera di progressivo smantellamento della famiglia. E guardi anche quello che abbiamo fatto noi al governo del Paese. Le cito la legge 40 proprio sulla procreazione assistita». In questa campagna elettorale la Cdl parla solo al passato. Perché si dice poco del futuro? «Anzitutto perché questo governo ha lavorato tanto, tantissimo. Le confesso che riguardando a tutto quello che è stato realizzato qualche volta mi stupisco un po' per tutto il lavoro svolto. E credo che gli elettori stiano capendo». D'accordo, e il futuro? «Andiamo avanti per completare quello che stiamo facendo, le riforme che abbiamo avviato, il percorso è tracciato e vogliamo portarlo a termine». Presidente, ma quanto peserà l'Udc? E su quali scelte? «Abbiamo chiesto e ottenuto che nel programma ci fosse la difesa della famiglia, il quoziente familiare come base fiscale è diventato ormai un dato acquisito nel centrodestra». E poi? «E poi chiediamo che si prosegua in maniera più decisa sul fronte delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni». Anche della Rai? «Anche della Rai». La legge Gasparri ha compiuto un primo passo, però. «Esatto, un primo passo. Io preferirei una privatizzazione anche più decisa». E che cos'altro cederebbe ai privati? Su che cosa il governo di centrodestra dovrebbe insistere di più? «Penso soprattutto a quanto sta accadendo in giro per l'Italia, nei Comuni per esempio. Alle tante piccole Iri che stanno nascendo in particolare nelle amministrazioni di centrosinistra». Parla della proliferazione delle municipalizzate? «Una volta si chiamavano così, oggi sono diventate spa. E sono decuplicate nel giro di qualche anno». In quesi gio

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