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Il «Colle» perplesso sull'ipotesi Ciampi-bis

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Una delle ipotesi è la riconferma di Carlo Azeglio Ciampi. A rilanciarla era stato Francesco Cossiga, che ha paventato il rischio di un braccio di ferro dopo le elezioni che potrebbe determinare una situazione caotica in mancanza di un candidato che sia gradito a entrambi gli schieramenti. A suo avviso, solo Ciampi potrebbe metterli d'accordo una seconda volta. Tuttavia, proprio Ciampi, a quanto risulta, non sembra così convinto dell'opportunità di infrangere una consuetudine che sino a oggi è sempre stata rispettata. Nessun inquilino del Colle, in cinquant'anni di storia repubblicana, è stato confermato per un secondo mandato. Al Quirinale, poi, sono infastiditi per i «boatos» di quanti attribuiscono ad alcuni aspiranti al Colle che allo stato non avrebbero alcuna chance di successo - e il più indiziato resta il presidente dei Ds Massimo D'Alema - l'obiettivo di una rielezione di Ciampi nell'attesa che la partita si riapra magari dopo un paio d'anni, quando il presidente, per l'età avanzatissima, potrebbe decidere di ritirarsi anzitempo. Poi, comunque si concluda il duello elettorale, il Quirinale avrà un ruolo cruciale in considerazione sia dei margini comunque ristretti della maggioranza che si formerà, soprattutto al Senato; sia - in particolare se dovesse prevalere la variegata coalizione di sinistra guidata da Prodi - per la presenza di forze non propriamente in sintonia con gli obiettivi di modernizzazione e liberalizzazione dal cui raggiungimento dipende il mantenimento del rapporto dell'Italia con i paesi economicamente evoluti. E l'entourage di Ciampi ne è pienamente consapevole e proprio per questo non accredita come facilmente realizzabile - se mai invita a ragionare all'opposto - lo scenario del secondo mandato. Una prudenza che sembra condivisa da Francesco Rutelli, che proprio ieri ha definito «assolutamente prematura la discussione sul toto Quirinale» e sbagliato coinvolgere in questo confronto «il presidente Ciampi che ha ancora delle responsabilità fondamentali e molto delicate nell'ultima parte del suo mandato di capo dello Stato».

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