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Pioggia di tasse, estremisti, pacs Che Italia sarebbe se vincesse la Sinistra

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E Berlusconi, che non è certo uno sprovveduto, ha colto la palla al balzo. La logica nel Cav è elementare. L'esito delle elezioni è sempre meno scontato. Le società demoscopiche danno ancora in vantaggio il centrosinistra, ma gli istituti più vicini al premier sono convinti che il risultato potrebbe essere rovesciato in extremis. Tutto dipenderà dall'affluenza alle urne che, secondo lo staff del Cavaliere, dovrà superare l'82%. Solo a quel punto la Cdl potrà sperare di battere l'Unione. Ora la domanda è: come si fa a convincere oltre l'82% degli italiani a recarsi alle urne? Di qui la strategia seguita da Berlusconi negli ultimi giorni: convincere l'elettorato moderato (che la maggioranza dei sondaggisti danno ancora come indeciso) che Prodi è il Diavolo e lui l'acqua santa. Esattamente l'opposto di quello che ha cercato di fare l'Unione negli ultimi cinque anni. Così, lancia in resta, il Cavaliere è partito alla carica. Anzitutto accusando Prodi di voler tassare i risparmi degli italiani che sui soldi, si sa, non amano scherzare. Anche ieri da Bruxelles dove si trovava per partecipare al vertice Ue, Berlusconi non si è lasciato sfugire l'occasione di rivolgere la sua stoccata quotidiana al Professore. Prima accusandolo di non avere nessuna autorità all'interno della coalizione di centrosinistra, poi di essere incoerente sulla questione del taglio del cuneo fiscale, infine di «non saper fare i conti» quando chiede al governo i dati della trimestrale di cassa. «Trimestrale - ha spiegato - vuol dire che il documento si riferisce a tre mesi, ovvero gennaio, febbraio e marzo. Il che significa che per poter fare i conti bisogna attendere la fine dei tre mesi. Siamo al 23 marzo: cosa vuole il signor Prodi?». E poi ha aggiunto: «Prodi aveva detto a Porta a Porta che le tasse di successione saranno reintrodotte anche sulla cifra di 250 mila euro. E subito dopo, quando è stata chiara la reazione della gente, il suo ufficio stampa aveva precisato che l'imposta di riguarderà solo le grandi fortune. Quale attendibilità può avere un Prodi che afferma delle cose e poi smentisce se stesso?». Accuse a cui il Professore ha replicato prima dialogando con i cronisti a piazza Santi Apostoli («Fa danno al Paese questo allarme posto dalla Cdl, che dice assolute menzogne riguardo ai nostri propositi di politica fiscale»), poi da Firenze dove si trovava per partecipare ad una manifestazione elettorale. «Si smetta - ha ribadito - di fare del terrorismo su questi temi quando tutto è chiaro. Non vi sono nuove tasse». Mentre ha lasciato al suo ufficio stampa l'onere di rispondere sul tema della trimestrale: «La legge impone al governo l'obbligo di rendere pubblica la trimestrale entro il 28 febbraio e dovrebbe essere noto a tutti che la trimestrale in questione comprende i mesi di ottobre, novembre e dicembre dell'anno precedente». Ma, a parte il tema fiscale, sono molti i terreni su cui l'Unione continua a «fare paura». Ad esempio quello della sicurezza e degli estremismi che è tornato alla ribalta dopo l'allarme lanciato dagli Usa. Le immagine degli scontri di Milano sono ancora vive nella memoria dei cittadini e, il fatto che il leader dei Disobbedienti Francesco Caruso si candidi con il Prc certo non aiuta. Ultimo capitolo, che spaventa soprattuto l'elettorato cattolico, è quello dei Pacs e delle coppie omosessuali su cui l'Unione non ha ancora una posizione univoca. Intanto, ieri, come se non bastasse, i giovani di Rifondazione Comunista hanno aperto un nuovo fronte: quello antiproibizionista. Nel corso di una conferenza stampa organizzata a Montecitorio con Vladimir Luxuria, hanno distribuito preservativi e cartine. Chissà se i moderati indecisi gradiranno...

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