In 11 milioni di case una rivista di FI per non lasciarsi ingannare da Prodi
Si intitola «La vera storia italiana» ed è l'ultimo «gadget» elettorale di Forza Italia. Concepito per raccontare «il dietro le quinte del governo Berlusconi», l'opuscolo dovrebbe essere consegnato entro mercoledì prossimo nelle cassette postali di undici milioni di famiglie, scelte a caso dagli elenchi della società «Postel». Nove milioni di famiglie, dunque, resteranno fuori dall'iniziativa, per colpa di alcune difficoltà tecniche nella stampa. Ma Franco Giro, regista dell'operazione, è ugualmente soddisfatto: a Palazzo Grazioli puntano molto sulla possibilità di convincere in questo modo gli indecisi e rafforzare le convinzioni di chi ha già votato per il centrodestra. Divisa in cinque sezioni, dal 2001 al 2005, la rivista racconta l'attività, i risultati e le riforme del governo Berlusconi. Ma molto spazio è dato alle critiche agli odiati rivali della sinistra. Non a caso, l'articolo di apertura riguarda «Il grave errore di Prodi», vale a dire «l'addio alla lira»: l'euro quotato a 1936 lire, spiega il titolo, «ha di fatto dimezzato stipendi e pensioni». Assestato il primo colpo allo sfidante, seguono pagine e pagine dedicate in gran parte a Silvio Berlusconi fotografato in atteggiamenti amichevoli con i potenti della terra; con il caschetto da pompiere tra le macerie del terremoto di San Giuliano; sorridente accanto a Giovanni Agnelli; assieme agli atleti azzurri di ritorno dalle olimpiadi di Atene. Si parla molto delle leggi approvate dal governo: innalzamento delle pensioni minime, immigrazione, abolizione della leva, riforma della scuola, abolizione della tassa di successione. C'è anche la legge sul conflitto d'interessi incastonata tra la riforma della nautica e quella dell'ordinamento giudiziario. Come c'è la legge Gasparri sulle tv, una «legge liberale» che «amplia l'offerta televisiva e favorisce un maggiore pluralismo». Sotto il titolo «Rosso negativo» raccolte le «malefatte» degli avversari del centrosinistra. Dal «disastro» dei primi cento giorni del governo Prodi (con foto del Professore sorpreso in una smorfia e la chiusa «questa storia... potrebbe ripetersi») al caso Unipol, con accuse alla «magistratura lenta e compiacente che tiene in galera Fiorani e fuori Consorte». Un'altra rubrica, «Totalitarismi», racconta le brutture dei regimi antidemocratici, da Cuba all'Iraq di Saddam; e riporta il plauso dell'Unità (anno 1944) per l'omicidio del filosofo Giovanni Gentile.