Tremonti svela l'inganno dell'Unione sul fisco
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha svelato l'inganno, o quanto meno il pasticcio contenuto nel programma dell'Unione. «Prodi ha detto: riduco il cuneo di 10 miliardi - afferma Tremonti - ma con che soldi lo farà? Se tassi solo le nuove emissioni puoi tirare su 100-200 milioni. Oltretutto è una cosa irrazionale: gli interessi sul risparmio sono minimi e se alzi le tasse intacchi il patrimonio». Tremonti ha quindi ribadito che un eventuale aumento della tassazione sul risparmio andrebbe a discapito solo dei piccioli risparmiatori che sarebbero «beffati e danneggiati» mentre «i ricchi porteranno i soldi fuori dall'Italia». Inoltre non aumenterà - secondo il ministro - solo la tassazione sui titoli pubblici ma «anche sui titoli privati». Immediata la replica di Prodi che ai risparmiatori dice di stare «tranquilli» perchè «nessuno è così sprovveduto di pensare di danneggiarvi». Poi ha assicurato «che non saranno sottoposte a tasse di eredità le famiglie, ma soltanto le grandi fortune, come avviene in tutti i paesi del mondo, cominciando dagli Stati Uniti d'America». «Negli Stati Uniti - ripete il Professore - c'è l'imposta sulle grandi fortune e non vedo perchè questa non vi debba essere anche in Italia». «Invece - assicura il leader dell'Unione - non saranno sottoposte a imposte le successioni e le donazioni che appartengono al ceto medio e al ceto basso, ma solo quelle relative al ceto più elevato». E sulla tassazione delle rendite finanziarie è intervenuto anche Bertinotti. «Sulla tassazione dei Bot si può fare una fascia di salvaguardia nell'ordine dei 100mila euro il che vorrebbe dire tutelare le rendite dei piccoli risparmiatori che continuerebbero a pagare una aliquota del 12,5%. Per il resto sono favorevole ad un allineamento attorno al 20% o un po' di più». Bertinotti ha precisato come l'allineamento delle aliquote sulle rendite finanziarie sia scritto nel programma dell'Unione evidenziando invece come una propensione di Rifondazione comunista quella di fissare in 100mila euro la soglia dei Bot per i quali l'aliquota rimarrebbe quella attuale del 12,5%. Ma le tesi dell'Unione non convincono. «Prodi non sa più cosa dire - afferma il presidente dei senatori di Forza Italia Renato Schifani - O ammette di aver cambiato idea o non sarà facile per lui uscire da questo vicolo cieco: con l'Unione al governo ci sarebbero più tasse per tutti e in particolare modo per i risparmiatori. Come possono credere gli italiani all'ennesimo e imbarazzato tentativo di confondere le acque da parte del professore?». E Gianfranco Rotondi, segretario della Democrazia cristiana, incalza: «Negare che il governo Berlusconi abbia abbassato le tasse significa negare l'evidente. Chi lo dice è sin troppo chiaro che lo fa in maniera mistificatoria, strumentale e bugiarda. La sinistra sta improntando questa campagna elettorale sulle balle». Parla di inganno di prodi anche il vicecoordinatore di FI Fabrizio Cicchitto: «Siamo di fronte a un inganno. Il professor Prodi sostiene di non voler aumentare le tasse, ma poi prevede proprio questo. Attualmente conti correnti e depositi sono tassati con un'aliquota del 27%, mentre titoli di Stato, obbligazioni, plusvalenze e dividendi, cioè gli altri strumenti di risparmio, sono tassati al 12,5%. L'Unione ha in programma di introdurre un'unica aliquota del 20%, per depositi e titoli».