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«Silvio, torna a farci sognare»

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Ha colpito nel segno. Quando anche i «poteri forti» si mettono insieme ai sindacati ed alla sinistra, è un brutto segno per la libertà dei cittadini. Per quanto riguarda l'operazione «verità», non mi soffermerei più di tanto perché, ormai buona parte della gente ha capito che, a parte le cifre che la sinistra sa manipolare, Lei ha governato in un periodo di «vacche magre», e tutto ciò senza aumentare le tasse anzi...con la sinistra saremmo stati nella più nera recessione. Pertanto parlerei, come Lei solo sa fare, alla gente di futuro. Rimarcando i gravi errori fatti dai governi passati relativi ad energia, infrastrutture, lavoro ecc...che hanno pesantemente penalizzato il paese nei confronti di Francia e Germania. Direi che per far ripartire l'Italia è indispensabile continuare con riforme e privatizzazioni anche vendendo parte del patrimonio dello Stato, pertanto senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini cosa che, invece, è emersa chiaramente dal programma di Prodi. Forza Presidente, un ultimo sforzo è vedrà che la maggioranza degli indecisi preferirà Lei. Mauro Bianchi Caro Presidente, siamo ormai giunti agli ultimi 20 giorni di questa interminabile campagna elettorale: sono i 20 giorni decisivi, quelli in cui saranno determinate le sorti del nostro Paese per i prossimi 5 anni. Credo che, nonostante l'ottimismo, che lei fa bene a diffondere a piene mani, le possibilità di una nuova affermazione della Casa delle Libertà, allo stato attuale, purtroppo non siano molte. Sono convinto, però, che, nonostante il tempo molto scarso rimasto a disposizione, il centrodestra, facendo le scelte giuste, ha tutte le carte in regola per rimontare e aggiudicarsi la competizione elettorale, ma sono sicuro che questo dipenderà solo ed esclusivamente da lei. Solo se lei riaffermasse con forza la sua leadership carismatica, il centrodestra potrebbe fare il passo avanti decisivo. Ci lasciamo alle spalle 5 anni di esperienza di governo, 5 anni caratterizzati dalla sfortuna, che purtroppo la perseguita dall'inizio della sua carriera politica. In questi 5 anni, infatti, si sono concentrati tutti gli eventi più tragici che hanno interessato l'Occidente dal dopoguerra in poi. Tutti questi eventi hanno provocato un clima generale di instabilità e insicurezza, cavalcato e amplificato dalla sinistra, che, sfruttando il suo potere sui sindacati e sui mass-media, ha diffuso solo sfiducia e pessimismo, con l'obiettivo di addossare ogni responsabilità sul Governo. Lei, forse non rendendosi bene conto dell'entità di questa disinformazione, che aveva ormai raggiunto proporzioni dilaganti, non ha ritenuto di dover rispondere alla grancassa della sinistra con altrettanto frastuono, ma ha preferito dedicarsi a tempo pieno al suo lavoro silenzioso ed operoso di premier, nella convinzione che fossero i fatti a parlare da soli. Già, i fatti! Il suo è stato il Governo più produttivo della storia repubblicana (oltre che il più longevo). Tutto questo, tuttavia, credo che potrebbe non bastare! Lei fa bene a ricordare ogni volta questi risultati, corredandoli di numeri e cifre, tanto per dare l'idea della differenza tra i fatti e le chiacchiere, ma gli italiani da lei si aspettano di più, molto di più! Vogliono che lei riprenda in mano quel grande sogno della rivoluzione liberale che aveva promesso nel 2001 e, per le difficoltà sopra ricordate non ha potuto realizzarsi, se non in minima parte. Vogliono sentirla parlare ancora dell'abbattimento generale della pressione fiscale; vogliono sentirla parlare ancora di una riduzione del ruolo dello Stato, con più spazio per la società civile; vogliono sentirla parlare ancora anche dei suoi successi di imprenditore! Anche questo, mi creda, contribuisce a ridare fiducia! Gli italiani non la perdonerebbero mai se lei si accomodasse sulle difficoltà che ha incontrato e ripiegasse su un progetto di basso profilo. Questo lei non può farlo! Lei è una persona che nella vita non si è mai arresa, che ha perseguito i propri obiettivi c

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