Fini a Romano: «Le bugie hanno le gambe corte»
Ignazio La Russa (An) attacca senza mezzi termini Prodi e la sinistra: «Nessuno può dire al Dipartimento di Stato americano che cosa fare. Sicuramente non lo può fare chi aspira ad essere il presidente del Consiglio. Ancora una volta Prodi si rivela inadeguato». «Negli avvertimenti americani ci può essere stato - premette il parlamentare di An - un eccesso di zelo ma comunque né io né tantomeno Prodi possiamo dare consigli agli Usa». Quanto al merito degli avvertimenti, cioè il consiglio di evitare cortei, La Russa attacca: «Chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Se esponenti della sinistra parlano di "mani grondanti di sangue" di Bush si vuol indicare un'animosità da parte dei seguaci che va oltre le parole». Così Alessandra Mussolini (Alternativa Sociale): «Mi sembra che l'allarme degli Usa sia il naturale esito di una campagna di odio e di bugie creato dalla sinistra con il paravento della bonomia prodiana». Per il vicepremier e ministro degli Esteri Fini (An), invece, «non ci sono particolari motivi di allarme. L'Italia non è più esposta di altri paesi. Il Dipartimento di Stato Usa invita i cittadini statunitensi a stare attenti se vengono in Italia o se vanno in Francia perché in entrambi i paesi ci sono manifestazioni che possono essere violente». «Purtroppo in Italia - aggiunge Fini - è accaduto per la responsabilità dei gruppi più radicali della sinistra». Poi la stilettata di Fini a Prodi: «Le bugie hanno le gambe corte. Il governo con l'allarme Usa non c'entra». Per Gianfranco Rotondi (Dc), non solo «non è una novita», ma non non deve suscitare neanche «preoccupazione» l'allarme lanciato per il rischio di attentati nel corso della campagna elettorale. Per Cicchitto (Fi) «Prodi ha fatto l'ennesima brutta figura». Il presidente del Senato Marcello Pera e Lorenzo Cesa (Udc) dal canto loro ribadiscono che l'allarme è partito come atto dovuto dal Dipartimento di Stato Usa. Duri anche i toni usati dal centrosinistra. «Per Al Qaeda non so dire, ma che i turisti debbano temere per i cortei in Italia prima delle elezioni mi sembra una grande stupidaggine», afferma Enrico Boselli (Rosa nel Pugno). «Io chiedo al presidente del Consiglio e agli esponenti del centrodestra di non continuare ad alimentare un allarmismo strumentale e infondato», dice Piero Fassino (Ds), che chiede al premier «di dare chiarimenti». «Chiedo soprattutto - spiega - di non utilizzare questo che è un atto burocratico del Dipartimento di Stato per far credere agli italiani che gli americani siano preoccupati delle elezioni, perché non è così». Per Alfonso Pecoraro Scanio, «se in Italia c'è un allarme sicurezza è a causa della partecipazione al disastroso conflitto in Iraq e per le scellerate esternazioni dell'ex ministro Calderoli. Berlusconi e la Cdl se ne assumano le responsabilità. Berlusconi non usi l'allarmismo a fini elettorali, sarebbe gravissimo ed irresponsabile». Francesco Rutelli (Margherita) chiede maggiore serenità: «C'è bisogno di serenità, di vigilanza, come sempre ce n'è in questi momenti. Non bisogna però seminare allarmismo e fare strumentalizzazioni». «Consiglierei tutti - aggiunge Rutelli - di non suscitare allarmismi e neppure di assecondarli. Abbiamo a che fare con un sistema che ha il controllo preventivo delle forze dell'ordine e degli apparati di sicurezza. Bisogna sempre essere prudenti ma non possiamo dire agli italiani che ci sono pericoli al di sopra del livello di prevenzione che deve essere tenuta in una campagna elettorale». Al vetriolo Bertinotti (Rofondazione Comunista): «Gli americani si occupino del Paese loro».