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Dietro l'avviso gli 007 e gli scontri di Milano

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il rischio di attentati in campagna elettorale, lanciato dalla relazione dei servizi segreti. E ancora, l'allerta dei ministri Castelli e Martino che, nei giorni scorsi, non hanno escluso il pericolo di attentati in Italia. Da gennaio a oggi sono stati molti gli interventi di «autorità italiane» che, come recita il Dipartimento di stato Usa, hanno «dichiarato che il periodo precedente alle prossime elezioni costituisce una ragione di preoccupazione». «Affermazioni pubbliche» a partire dalle quali, ha spiegato Amanda Rogers Harper del Dipartimento, «è stato deciso di pubblicare l'avviso ai cittadini americani», con l'invito alla massima attenzione alle dimostrazioni e al rischio di attentati. Non c'è dunque stata «una minaccia specifica» né un «innalzamento del livello di attenzione». Il ministro Pisanu aveva d'altro canto ripetuto più volte, anche in Parlamento, il rischio violenza politica, ribadendolo dopo i fatti di Milano. Dai servizi segreti, poi, i periodi maggiormente a rischio sono sempre stati indicati nelle Olimpiadi e nelle elezioni, come sottolinea la relazione semestrale dei servizi di sicurezza al Parlamento di metà febbraio. Tutti questi elementi, tuttavia, hanno indotto il Dipartimento di Stato a diramare l'allarme per i cittadini americani nel nostro Paese.

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