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Allarme attentati, Washington sbugiarda Prodi

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Il Professore attacca il premier: «Il governo ha fatto dare l'allerta». Ma gli Stati Uniti lo smentiscono

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Stavolta, oggetto dello scontro è l'allarme sicurezza lanciato dal Dipartimento di Stato americano. Con Prodi che chiama l'ambasciata e accusa il governo: l'avviso è partito dall'Italia. E col Dipartimento di Stato Usa che smentisce. Mercoledì, Washington aveva ammonito i turisti statunitensi: «Americani in Italia, attenti a manifestazioni e terrorismo». Secondo il Dipartimento di Stato Usa, infatti, l'Italia è un Paese a rischio. Il pericolo, per i turisti americani, sarebbe rappresentato da possibili attentati di Al Qaeda in concomitanza con le elezioni. Non solo, sempre secondo Washington, un ulteriore pericolo sarebbe costituito da manifestazioni di piazza che potrebbero generare violenze nei principali centri italiani, proprio come accaduto sabato 11 marzo a Milano. Così scoppia l'ennesima gazzarra tra Prodi e Berlusconi. Col Professore che chiama l'ambasciata statunitense per avere chiarimenti. Quelle spiegazioni che «il presidente del Consiglio avrebbe dovuto affrettarsi a chiedere». Prodi scansa l'accusa - mossa dal premier - di essersi intromesso nell'attività di un altro Stato e in quella del governo: «La mia telefonata all'ambasciatore americano non rappresenta affatto una intromissione negli affari Usa. Mi sono piuttosto doverosamente interessato ai problemi del mio Paese, chiedendo spiegazioni in merito ad affermazioni che hanno fortemente colpito tutti i cittadini». Ma è un'altra la cosa che manda Berlusconi su tutte le furie. Secondo Prodi, l'allarme non sarebbe partito dagli Usa, ma dal nostro Paese. «L'allarme è partito dall'Italia», accusa il Professore, che aggiunge di aver appreso la notizia dal sito del Dipartimento di Stato. «L'allarme - spiega - è stato diffuso perché le autorità italiane hanno dichiarato che "il periodo precedente le prossime elezioni costituisce una ragione di preoccupazione". Di questo annuncio il governo italiano è al corrente. Ancora una volta, si è voluto agire sull'emozione e sulla paura, senza curarsi dei danni prodotti al Paese». Infine la frecciata a Berlusconi: «Questo modo di agire ha un solo scopo: evitare che si discuta di che cosa questo governo ha fatto e, soprattutto, di cosa non ha fatto. Non si vincono le elezioni con le menzogne, ma con la verità». Pronte le repliche del Dipartimento di Stato Usa. Da Washington, il portavoce Sean McCormack fa sapere: «È responsabilità del nostro governo diramare avvisi. L'avvertimento è fondato su fatti, non ci sono motivi politici». Gli Usa credono che Prodi consideri l'allarme nient'altro che l'ennesimo colpo gobbo ordito da Berlusconi con la complicità dell'amico Bush. Pronta la replica del Professore per mezzo del portavoce Silvio Sircana: «Nessuno ha detto che il governo ha suggerito la nota del Dipartimento di Stato. Il punto da chiarire è: Palazzo Chigi ha dato a Washington le informazioni per determinarlo a dichiarare quanto ha dichiarato». Ma a sbugiardare il leader dell'Unione, oltre a McCormick, ci pensa in tarda serata il ministro Pisanu: «L'avviso ai turisti americani in Italia è frutto di un'iniziativa assolutamente autonoma del governo Usa. Nessuno in Italia si è mai sognato di fare sollecitazioni in tal senso. Coloro che montano speculazioni politiche su questa iniziativa o sono in malafede o ignorano completamente la prassi del Dipartimento di Stato americano». Dal canto suo, Berlusconi difende gli Usa e rassicura i cittadini. «Abbiamo un apparato di sicurezza - spiega - che è attentissimo. Perciò gli italiani possono stare sereni. È pieno diritto degli Stati Uniti avvisare i propri cittadini, visto cosa succede qui in Italia quando ci sono manifestazioni pubbliche». Berlusconi accusa Prodi di voler difendere gli estremisti e i violenti che si annidano all'interno della sinistra radicale. L'ennesimo capitolo di una contesa infinita.

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