Niente pena all'Annunziata, sanzioni a Mediaset
Non ancora, almeno. Ma, in compenso, il «braccio lesto» della legge ha colpito con rapidità due reti berlusconiane. Sanzioni da 200mila euro per Retequattro e da 100mila euro per Italia 1, diffida per il Tg1 e il Tg2. È questo il provvedimento deciso ieri dalla la commissione Servizi e Prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni in base al monitoraggio sulla par condicio. «La commissione Servizi e prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni - spiega una nota dell'Agcom - sulla base dell'esame dei dati di monitoraggio dei tg che evidenziano una non equilibrata presenza delle coalizioni e dei singoli partiti, ha deciso, a maggioranza dei componenti, di richiamare tutte le emittenti ad assicurare la parità di trattamento alle coalizioni ed una più equilibrata presenza delle liste concorrenti. In particolare per quanto riguarda le testate Tg1, Tg2, Tg3, Tg4 e Studio Aperto - continua la nota - l'Autorità ha adottato i seguenti provvedimenti: sanzione a Tg4-Retequattro pari a 200.000 euro, e sanzione a Studio Aperto-Italia 1 pari a 100.000 euro, perchè già diffidati nel corso della campagna elettorale; diffida formale a Tg1, Tg2 al rispetto delle norme di legge e regolamento; ordine di riequilibrio al Tg1, Tg2 e Tg3 in base all'esposto della Rosa nel Pugno». A quanto si apprende, a favore delle sanzioni per Retequattro e Italia 1 hanno votato il presidente Calabrò e i commissari Lauria e Sortino, mentre il commissario Magri si è espresso favorevolmente alla multa per la sola Retequattro. Contrario in entrambi i casi il voto di Innocenzi. Esulta il centrosinistra: «Le decisioni prese dall'Authority per le Comunicazioni sono giuste e opportune», ha dichiarato Giorgio Merlo, componente della Margherita in Commissione di Vigilanza. «Ora si tratta di verificare nei prossimi giorni se le sanzioni comminate porteranno ad una effettiva correzione della grave situazione di squilibrio riscontrata da Agcom. Altrimenti - conclude Merlo - ci vorranno provvedimenti ancora più drastici perchè venga rispettata la parità di condizioni di accesso nelle emittenti Tv, contrariamente a quanto avvenuto nei casi segnalati dall'Authority». Secondo Sergio Bellucci, responsabile nazionale per la Comunicazione di Rifondazione Comunista, invece, «300 mila euro non sono sufficienti per il riequilibrio del pluralismo informativo. Le sanzioni prodotte sono pari al costo di un semplice spot pubblicitario. Occorre imporre una gestione pluralista e riequilibrata fino alla scadenza del 9 aprile - continua Bellucci in una nota - e in ogni caso sanzioni così ridicole non producono effetto deterrente né hanno valore compensatorio. È lecito quindi domandarsi: cosa pensa di fare l'authority, se continueranno gli abusi del proprietario di Italia 1 e Rete 4, per produrre una campagna finalmente equilibrata?». Ma sarebbe anche lecito domandarsi: che cosa intende fare l'authority per evitare che la par condicio venga violata nuovamente da Lucia Annunciata?