Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Montezemolo chiede il silenzio stampa

default_image

Con una lettera inviata alle associazioni invita tutti a non intervenire sui temi della politica

  • a
  • a
  • a

Troppe parole scatenano le strumentalizzazione ed è proprio quello che i vertici di Confindustria non voglio soprattutto ora che la campagna elettorale si sta accendendo e mancano pochi giorni al voto. Sicchè ieri sera il presidente Luca di Montezemolo ha inviato alle associazioni del sistema, una lettera invitando tutti al silenzio stampa con riferimento alla campagna elettorale e ai temi squisitamente politici. A quanto si apprende, l'invito scaturisce dalla considerazione dei tentativi senza precedenti, in questa campagna elettorale, di strumentalizzare confindustria e le associazioni territoriali e di categoria che ne fanno parte. Montezemolo ha già respinto al mittente qualsiasi tentativo di schierare la confederazione con una parte politica piuttosto che con un'altra. Da qui l'invito al silenzio stampa sui temi politici. «Confindustria ha sempre fatto delle proposte ed è stata sempre molto critica, in senso positivo, con chi governa e con chi sta all'opposizione. Si discute, ci si confronta, ma una soluzione si trova sempre» ha detto Massimo Calearo, presidente di Federmeccanica e degli industriali vicentini. «Non siamo noi a doverci correggere - ha sostenuto Calearo - perchè non facciamo politica e non siamo schierati partiticamente. Noi siamo per gli interessi del Paese, per la competitività delle imprese, il 9 e 10 aprile non si vota su Confindustria». Calearo glissa sulla presunta claque che avrebbe accompagnato l'intervento di Berlusconi a Vicenza. «Ci sono cose - aggiunge - molto più importanti della claque. C'è da pensare al futuro del Paese, all'industria italiana che deve diventare competitiva in un sistema globale e per far questo deve crescere. Proprio oggi, i paesi più vicini a noi come Germania e Francia hanno fatto interventi che l'Italia deve ancora fare. Non è Confindustria che dice che la crescita è ancora troppo bassa, lo dice il governatore della Banca d'Italia. Quindi, riflettiamo senza animosità, con la voglia di far crescere il paese».

Dai blog