«Aggrediscili con la forza del tuo ottimismo»
Vedrai che né il Professore, né Rutelli, né Dalema e compagni tireranno nulla per non svelare gli scheletri degli armadi della sinistra. E. Castrobel Caro presidente, è da tempo che vorrei darti qualche consiglio, ma quando mi è capitato di incontrarti non era l'occasione adatta perchè c'era troppa gente. Ora eccomi a te e spero tanto che tu mi legga: 1) sii più modesto e non vantarti sempre di ciò che hai fatto. 2) nel confronto con Prodi sii più calmo e non agitare in continuazione le mani con quella maledetta matita, dimostri insicurezza. 3) non truccarti tanto, fai meno il divo. 4) lascia perdere i numeri e le cifre, il tuo messaggio è rivolto sia alla massaia di Pescasseroli che al professore di Milano, nella prima generi confusione, il secondo ha già deciso per chi votare. 5) non evidenziare le colpe dei tuoi avversari, ma ignorali. 6) non parlare delle cose fatte in passato ma parla di un programma onesto, netto e preciso che attueresti da subito in caso di vittoria. 7) non farti prendere la mano da manie di grandezza ma ammetti qualche tuo errore, chiedendone scusa. 8) non promettere ciò che non sei sicuro di poter mantenere. La gente ha bisogno di sentirti affidabile capace e coinvolto nel risolvere i problemi, da domani. E poi, presidente, non parlare più della situazione disastrata che ti hanno lasciato gli avversari ma parla solo delle cose positive che hai fatto tu senza cadere nella polemica e sottolinea che è il primo governo a durare cinque anni e, per ultimo, dai una strigliatina ai tuoi alleati. Troppo spesso remano contro. Erminia Miceli Caro Cavaliere Berlusconi, quando sei stato eletto, ho espresso la convinzione che non ti avrebbero fatto lavorare al meglio delle tue possibilità e che il famoso detto «scopa nuova, scopa bene» questa volta non avrebbe dato risultati. Sono troppe, infatti le «particolarità incancrenite» esistenti all'interno del Palazzo che vengono difese ad oltranza anche dai tuoi stessi alleati (figurarsi l'opposizione). A scuola mi hanno insegnato che lo Stato deve agire «come un buon padre di famiglia» e tu hai cercato di farlo ma te lo hanno impedito. Tu hai visto e cercato «di far vedere a noi umani cose che non si sarebbero mai sognati», ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. La tua storia in Italia produce ormai solo invidia e cattiveria, mai una sana emulazione. Chi fa può sbagliare, ma è sempre meglio di chi non fa e sbaglia comunque. Nonostante tutto però, fai un ultimo sforzo e aggredisci l'avversario con la forza del del tuo ottimismo e capacità, per giungere alla riconferma, ottenuta la quale confrontati con i tuoi alleati dando loro tutti gli incarichi che richiedono, ma vincolandoli alla certezza dei risultati, pena la immediata sostituzione «senza se e senza ma»! Grazie per quanto riuscirai a fare. Ugo Polverari Il Premier non ha bisogno di consigli: tuttavia, colgo l'occasione offertami dalle Pagine de Il Tempo per: 1) Informare il Premier e il suo staff che è urgentissimo far stampare manifesti elettorali della «Lista Berlusconi Presidente», con il simbolo per visibile e chiaro, e con l'indicazione scritta di come votare: il popolo della sinistra sa votare, mentre nel centrodestra (dalle Europee del 2004) resta la confusione più totale. 2) Occorre tracciare una sola croce sul simbolo della Lista Berlusconi Presidente senza scrivere alcun altro nome, pena l'annullamento del voto. Come sui manifesti elettorali della sinistra. 3) Occorre divulgare al popolo la visione del futuro dell'Italia, ricerca e viaggi spaziali compresi, senza promettere Marte o il regno della «felicità prodiana» sulla Terra. Nicola Facciolini Non arriviamo a fine mese? Verissimo, ma quanti telefonini c'erano nel 2001 e quanti ce ne sono ora? Quanto costa ad ogni famiglia il parossistico uso di questo infernale e «ormai indispensabile» marchingegno con i suoi «inutili messaggini»? Non dimentichiamoci che per quanto riguarda il re