«Forza, la partita non è chiusa»
Lei è uomo di azione e come tale si è impegnato con tutto se stesso nei cinque anni della legislatura. Nel contempo è mancata la Sua visibilità nel descrivere e nel farci capire le cose fatte lasciando alla sinistra campo aperto per criticare e soprattutto per delegittimare sistematicamente ogni provvedimento varato dal Suo esecutivo. Questo si è tradotto, avendo una sola opinione di parte, in una visione distorta della realtà. Quando poi si è deciso di replicare si sono avute sempre due verità contrapposte, senza che si sia mai potuto stabilire quale fosse quella giusta, contribuendo in tal modo ad aumentare il senso di smarrimento nella gente comune. In tempi di par condicio, Lei lo ha ricordato, ci sono regole che lasciano poco spazio alla possibilità di esprimere dei concetti esaurienti. Mentre la maggior parte della stampa è di sinistra, non capisco perché si lascia poco spazio anche a quei pochi quotidiani che sono vicini alle sue posizioni. Mi riferisco a Il Tempo, a Il Foglio, a Il Giornale, a Libero, che pur non essendo quotidiani di partito vengono comunque oscurati nella rassegna stampa di Rai Uno, sia nel Tg delle 6.30 sia nel programma Unomattina delle ore 7.15. Che tipo di par condicio abbiamo? Quanto ai suggerimenti Le chiedo di essere più incisivo nel confrontare i due programmi e nel sottolineare le differenze sostanziali che in essi ci sono; nel mettere in luce le contraddizioni dell'Unione; nel confermare la nostra appartenenza ad un modo di concepire l'Occidente così bene rappresentato dal Presidente Pera con la sua iniziativa; di essere più sereno nel formulare i suoi concetti nella certezza di apparire dalla parte del giusto. Forza Presidente, la partita non è ancora chiusa. Le rinnovo il mio sostegno e quello della mia famiglia. Auguri. Francesco Rocchi Consiglio di fare uno sforzo immane per domare la legittima insofferenza dell'uomo fattivo costretto a confrontarsi con l'uomo astutamente collocatosi. Consiglio di insistere sul fatto che il governo ha fatto e farà ciò che può e va e andrà giudicato in modo relativo. Le cose non vanno bene, ma potrebbero andare peggio. Il nostro tempo richiede capacità imprenditoriale più che indulgenza statalista. Giorgio Fabbi Mi sembra che in Italia si sia insediato...un cane che si morsica la coda! Come farlo capire? Comunque fino a che i lavoratori a tempo indeterminato, hanno tutte le garanzie...non ultima quella della inlicenziabilità... chi sta fuori (i giovani) avranno un bel attendere! Se i posti disponibili, per causa della sinistra (enti locali) sono lievitati a dismisura per motivi elettorali,...i costi aumentano, ma in ogni posto di lavoro, due terzi non fanno niente! il cittadino può attendere.. Le guardie municipali sono il triplo del necessario....e per strada non c'è nessuno! Gli "spazzini", sono tre volte il numero necessario...ma le strade sono sporche...nessuno pulisce ecc. ecc. Chi deve dirigere, non ha armi per far lavorare i suoi collaboratori..nè premi, nè demeriti ha disponibili, così chi dovrebbe ubbidire,....deride i superiori. Spese alle stelle, servizi...si può attendere. In queste condizioni chi può venire a lavorare in Italia? Quali capitali possono essere investiti con tali regole? So di capitali anche italiani...che sono fuggiti. Chi non ha lavoro si deve convincere che con la sinistra un posto per lui non si libererà mai...e quelli nuovi? Aspettate italiani, aspettate! Lavora solo chi è raccomandato... e non è certo il migliore! Giorgio Cavallini Lo sbaglio più grande del Sig. Presidente Berlusconi, è quello di essersi altamente infischiato dei comuni cittadini che percepiscono un reddito fisso, che credevano nella Destra, perché dal maledetto giorno in cui è entrato ne