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Cattolici, la grande fuga dal Professore

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Nell'Unione, Margherita e Udeur schiacciati dalla sinistra radicale. E i «Ruini boys» preferiscono la Cdl

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Sì, perché cominciano ad essere diverse le associazioni cattoliche che, in modo più o meno esplicito, hanno comunicato la loro scelta di campo. Lo ha fatto la Compagnia delle Opere, associazione di piccole e medie imprese (oggi sono 30mila i soci) nata dall'esperienza del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione, che con un volantino nei giorni scorsi ha annunciato: «Voteremo centrodestra. Un voto per difendere la libertà di tutti». Una scelta di campo motivata dal fatto che, continua il volantino, «nello schieramento di centrosinistra prevalgono correnti radicali e massimaliste che mettono a tacere le posizioni moderate, che pur ci sono». Per cui anche se «l'attuale governo non ha raggiunto tutti i risultati che si prefiggeva» e non «mancano i conflitti d'interesse», per la Cdo è certo che centrodestra è meglio. Una valutazione che sembra essere condivisa da diverse sigle storiche dell'associazionismo cattolico. Associazioni che, anche se continuano a tenere alta la bandiera della «trasversalità», temono e non poco una possibile vittoria dell'Unione guidata da Romano Prodi. È il caso del Movimento della Vita guidato da Carlo Casini che venerdì scorso ha organizzato a Montecitorio una conferenza stampa per presentare un manifesto programmatico che verrà sottoposto a tutti i candidati e che contiene le priorità sulla base delle quali sceglierà chi votare il 9 e 10 aprile. All'incontro dovevano essere presenti due esponenti del comitato Scienza & Vita (quello costituito per sostenere le ragioni dell'astensione al referendum dello scorso giugno) candidate negli opposti schieramenti: Paola Binetti (Margherita) e Luisa Santolini (Udc). Alla fine la Binetti (per impegni precedentemente presi) non è potuta intervenire ed ha inviato una lettera per confermare il proprio impegno «a favore della vita». Così la conferenza stampa si è trasformata in una sorta di investitura del centrodestra con Luisa Santolini a spiegare le ragioni del suo impegno politico (sotto l'occhio vigile del segretario Udc Lorenzo Cesa) e Carlo Casini impegnato a spiegare che la loro è una proposta trasversale (anche se ammette che, «è stato più facile sostenere certi valori con il governo di centrodestra»). Sarà, ma basta vedere le indicazioni contenute nel manifesto per capire che, quella del Movimento per la Vita è una bocciatura inequivocabile di Prodi & Co. Difesa della legge 40, riforma dei consultori familiari, no all'eutanasia e no ai Pacs. Quattro temi che, sarà un caso, sono esattamente agli antipodi delle 281 di programma presentate dall'Unione. Meno netta la posizione dell'Azione Cattolica che per il momento ha inviato una lettera aperta ai futuri deputati italiani indicando 7 punti fondamentali tra cui figurano la «questione morale» e la «difesa della vita a partire dalla famiglia». Comunque, al di là delle dichiarazioni di voto, una cosa è certa. Alle prossime elezioni la sfida sarà tra una coalizione di centrodestra che in questi anni ha promosso leggi che hanno incontrato il consenso del mondo cattolico (su tutte la legge 40) e una coalizione di centrosinistra in cui rischiano di prevalere la sinistra radicale e le posizioni apertamente anticattoliche della Rosa nel Pugno. Qualcuno potrebbe obiettare: e la Margherita e l'Udeur? Un po' poco per rassicurare i cattolici militanti che temono il ripetersi di quanto successo durante la stesura del programma quando, per mantenere la pax elettorale, anche Rutelli e Mastella sono stati costretti a fare delle concessioni.

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