Il Cav rilancia le sue proposte
Con Silvio Berlusconi che ricomincia a parlare di programmi e lancia proposte per il futuro governo della Cdl e gli alleati che si prodigano in rassicuranti appelli all'unità. Il premier in un'intervista al programma Super partes che andrà in onda domani (e che ieri è stata anticipata dal Tg5) ha parlato di ciò che accadrà se gli italiani decideranno di dargli la possibilità di governare altri cinque anni. Innanzitutto ha promesso che il 30% del futuro goveno sarà composto da donne. Poi ha lanciato alcune proposte per la famiglia (in particolare un progetto per far pagare meno tasse alle famiglie numerose), i giovani e gli anziani. «A chi è stata aumentata la pensione fino a 551 euro, un milione e 850mila persone - ha detto -, verrà aumentata fino ad 800 euro». Aboliremo, ha continuato il premier, le liste d'attesa in ospedale con un piano ben preciso, che «comprende la prenotazione diretta dal medico di base. Se non ci sarà posto in ospedale, allora sanità privata e tutte le spese a carico del servizio sanitario nazionale». Infine, il premier ha rivolto un appello agli elettorali (quello che non aveva fatto nel faccia a faccia di martedì). Perché votare Cdl? «Per le tante cose che dobbiamo ancora fare e perché l'alternativa non è credibile». Sul fronte degli alleati, invece, calma piatta. Con Fini che, in un comizio a Mestre ha voluto precisare che non considera nemici Berlusconi o Casini. «I nostri antagonisti - ha detto Fini - sono Prodi, D'Alema e la sinistra radicale». Anche Casini ha cercato di stemperare le polemiche dei giorni scorsi. «Non c'è tensione nella Cdl» ha detto. Anche se subito ha aggiunto: «Penso che noi interpretiamo meglio lo schema proporzionale. Lo abbiamo detto tutti, a partire da Berlusconi che c'era una compagine elettorale a tre punte. Ciascuno fa la sua campagna elettorale. Io mi auguro che Berlusconi e Fini prendano tantissimi voti, perché più voti prendono più saremo forti noi come coalizione. Naturalmente io spero di prenderne più di loro, è ovvio». Non la pensa così Alessandra Mussolini che da Bari ha tuonato: «Il presidente Silvio Berlusconi è e sarà e l'unica punta, l'unico leader della Cdl». E sulle tensioni interne alla Casa delle libertà, e delle prese di distanza dal premier da parte di Fini e Casini dopo il confronto Tv Prodi-Berlusconi, ha sottolineato: «Dobbiamo battere Prodi, il bell'addormentato, non Berlusconi».