Il vero piano dell'Unione: tassiamo tutto
Diciamo la verità, ieri il professor Prodi ce l'ha messa tutta nel duello tv con Berlusconi per rassicurare gli italiani che le tasse non le avrebbe aumentate. E gli sarebbe anche andata bene se non fosse per quelle oltre 4mila pagine di emendamenti presentati al Senato nel corso della discussione sull'ultima legge Finanziaria dal centrosinistra. Tra mille articoli e decine di migliaia di commi spuntano tasse, nuovi "balzelli", aumenti di aliquote che il centrosinistra avrebbe voluto introdurre già da questa legislatura e che c'è da scommetterci, una volta al potere, l'Unione proverà a introdurre. Un lunghissimo elenco su come spremere gli italiani e tassare tutto il tassabile, dalle risorse energetiche all'anidride solforosa, dalla pubblicità televisiva alle rendite finanziarie. Sta qui, in questi emendamenti, il vero programma fiscale del centrosinistra, quello che va oltre le rassicurazioni di Prodi e che conferma un atteggiamento della sinistra da sempre favorevole a reperire risorse colpendo i contribuenti. Ci sono imposte di tutti i colori e per tutti i gusti: dall'aumento delle accise su benzina e gasolio a quelle di nuova concezione come l'imposta di bollo per le transazioni valutarie e quella sulle grandi ricchezze. Ma l'elenco non finisce qui, perché c'è spazio anche per interventi sulla ritenuta dei premi e delle vincite del Lotto e per una tassa speciale sulle emissioni di anidride solforosa ed ossidi di azoto. Oppure per la reintroduzione della «carbon tax». Fortunatamente ci ha pensato la Cdl ad evitare questa valanga di tasse, non inserendole nella Finanziaria e trovando le risorse con tagli alla spesa. Come nel caso del piano prioritario degli investimenti per le Ferrovie dello Stato, che per i senatori Bruti, Montino, Montalbano, Viserta Costantini e Caddeo, tutti diessini, si finanzia solo fissando le aliquote sulle rendite finanziarie al 23 per cento. E se fossero necessari interventi aggiuntivi, nessun timore, altre tasse come quella sulla produzione, il consumo e le sanzioni dei prodotti alcolici o una ritenuta del 15 per cento sui premi e le vincite del Lotto. Peccato che però il Governo questi soldi li abbia trovati senza spremere i contribuenti, riuscendo a stanziare per il «Sistema alta velocità/alta capacità», 85 milioni di euro a decorrere dal 2006 e 100 milioni di euro a decorrere dal 2007. Sempre in tema ferroviario gli stessi senatori propongono di fissare il livello delle aliquote delle rendite di capitale al 19 per cento per finanziare lo sviluppo e l'ammodernamento della rete ferroviaria convenzionale. Ed è sempre lo stesso «pool» diessino che ne inventa un'altra: stornare le risorse recuperate con gli aumenti sugli alcolici per sostenere le opere strategiche. Non 200 milioni di euro come quelli previsti dal Governo ma 600 milioni di euro ottenuti grazie alla stangata. Anche qui però il Governo respinge l'ipotesi confermando i 200 milioni e salvando i contribuenti. Di tutt'altro tenore la proposta di un altro gruppetto di senatori diessini che nell'intento di evitare il contenimento delle spese di rappresentanza e delle consulenze del Ministero della Difesa, lancia l'idea di un'imposta di bollo dell'1 per cento sulle transazioni valutarie in contanti e a termine. 802 milioni di euro di nuove risorse per coprire gli incrementi di spesa del Ministero. Una batosta che nuovamente la CdL evita agli italiani confermando anche per il dicastero controllato da Antonio Martino i tagli previsti. E non si scappa dalle tasse anche se si tratta di opere meritorie quali il sostegno alle associazioni Onlus dove addirittura per il centrosinistra servirebbero due tasse: una, in attesa di un intervento europeo, che tassi le transazioni finanziarie tra Italia ed Europa, e un'altra sui livelli di consumo di anidride solforosa e di ossido di azoto. E le cose non vanno meglio per gli automobilisti che po