Tra i Ds dei Giubbonari
applausi a Prodi e una certezza: «È er mejo»
Alla sezione Ds di via dei Giubbonari, nel cuore di Roma a due passi da Campo dei Fiori, il duello tra Prodi e Berlusconi era completamente inutile. Qui infatti ieri sera sono arrivati in tanti per fare il tifo, più che per ascoltare e farsi convincere. In questa sezione, dove sono iscritti tanti vip dei Democratici di sinistra (Giovanna Melandri a Giorgio Napolitano, da Emanuele Macaluso ad Andrea Manzella), giovani e anziani sono venuti per stare insieme a quelli che la pensano allo stesso modo. Rassicurante: se va bene si festeggia, se va male ci si consola. Appena appare Prodi è salutato con un «ammazza che bello». Berlusconi invece è «er bucia». Alla prima incertezza nello stoppare Berlusconi che va oltre il tempo, Clemente Mimun si becca «Arbitro cornuto». Mentre per Napoletano e Sorgi nessuna contestazione, le loro domande piacciono. Tutti sono invece infastiditi dalla lunghezza delle risposte di Berlusconi, fischi e urla e «chiudete l'audio». Quando parla Berlusconi giù frizzi e lazzi, quando risponde Prodi la sala è attenta e silenziosa. Lo schema è sempre quello: a Berlusconi un sacco di «Ma non è vero», a Prodi tanti «bravo». Sul cuneo fiscale, applausi a Prodi per incoraggiamento, quando parla Berlusconi: «Accendete il contabugie» e allo scadere dei due minuti scatta subito il «basta». Alla fine del primo round c'è chi segna i punti: «uno a zero per Prodi». Quando Berlusconi parla dei conti pubblici dal fondo arriva un chiaro invito: «Ma dove vivi?». Un signore seduto su un trespolo nota i gesti nervosi di Berlusconi: «Ma che fa con quella penna?» E dalla sala giù risate. Quando si parla dell'immigrazione «Con te gli immigrati diventano bianchi per la paura per il futuro» è il commento per il Cavaliere. Sulle grandi opere e la Tav, il pubblico è tiepido quando parla Prodi. Si sa quello è un tema che a sinistra divide, non ci sono abbasso e viva per l'occasione. Però si riprende quando parla Berlusconi, «ma quando le pensa a queste scemenze?». Quando si parla delle donne e quote rosa, già alla domanda dalla folla si alza: «Ma sì un ministero alla Zanicchi» e poi «ma non si può sentire!» quando Berlusconi parla delle difficoltà che ha avuto di trovare delle donne disposte a fare i ministri e della «categoria delle donne». Quando Berlusconi non capisce se la domanda di Sorgi è sull'Iran o l'Iraq tutti si mettono a ridere. Per l'appello finale la reazione è ovvia: per Berlusconi «basta e buffone», per Prodi silenzio assenso e alla fine applausi. In via dei Giubbonari la vittoria del duello per Prodi è certa, e forse pure quella alle elezioni, tanto che qualcuno azzarda: «Votiamo domani!».