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Nella sede di Forza Italia cori e tifo per Silvio fischi al Professore

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Al secondo piano del palazzo romano, sede del coordinamento regionale di Forza Italia, su una tavolata sono state piazzate patatine e bibite frizzanti, sulle pareti sono attaccati i manifesti "Prodi, l'unico romano che non ama Roma". Nella stanza c'è un forte odore di pizza farcita: due i gruppi di sedie in plastica nera, di sette file ciascuno, sulle quali si accomoda una tifoseria «rumorosa»: in tv danno il duello Romano Prodi-Silvio Berlusconi, quello della campagna elettorale, quello delle telecamere fisse su ognuno dei due leader, quello che «va in onda dopo il pacco» di Pupo. I coordinatori regionali Beatrice Lorenzin e Giancarlo Miele, il coordinatore provinciale Giampaolo Sodano, la moglie di Dell'Utri, il consigliere comunale Giuseppe Failla, il coordinatore della campagna elettorale Giorgio Simeoni sono schierati in prima fila: quattro chiacchiere con i giovani azzurri, due parole con i leader del partito regionale. «Vai Silvio!» il coro in sala ha una voce unica che parte al solo sentire nominare il Presidente del Consiglio. L'altro, il professore, è il leader da scimmiottare: fischi e cori da stadio sono improvvisati, seduta stante. Il professore tratta di lavoro e di contratti a tempo indeterminato e in sala si bofonchia, il professore parla e la Lorenzin si scalda, Sodano scambia pareri con il vicino e alcuni ragazzi, confinati in un angolo, ridacchiano. Il presidente del Consiglio «para il colpo» sull'argomento «aumento dei prezzi sulla penisola» e in sala cala il silenzio: ora la platea si sente al sicuro. Quei due, sul piccolo schermo, giocano a scacchi e quel timer piazzato sullo schermo, in basso a destra, sembra stonare con l'atmosfera calda che, in via del Vantaggio, si è venuta a creare. «I conti dissestati li abbiamo ereditati dalla sinistra», dice Berlusconi. E in sala scatta l'applauso: i giovani si guardano compiaciuti, gli adulti annuiscono rasserenati: di lui amano «il sorriso, l'eleganza, il fair play». «Ma che cosa ha fatto lei? Ha fatto solo le leggi che gli facevano comodo?», arringa Prodi in tv. E il professore che «nonostante tutto risulta simpatico» provoca i fischi degli azzurri: «Prodi non risponde - ha commentato la Lorenzin - Berlusconi è sereno, puntuale e preparato. Prodi arranca e si è messo anche la cravatta a pallini, uguale a quella del presidente». «Prodi sembra uno studente che ha preparato la lezioncina - dice Giancarlo Miele, coordinatore di FI Giovani - è evanescente. Berlusconi? È come sempre, è stato se stesso».

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