Entrambi gli schieramenti convinti che il «loro» leader abbia battuto l'avversario
Canta vittoria il centrosinistra, che decreta il virtuale successo sul piccolo schermo di Prodi. E lo stesso fa il centrodestra, che difende il suo leader e parla di netto vantaggio di Berlusconi nel confronto tv. «Prodi è apparso tonico, deciso, un uomo di governo. Mentre Berlusconi è stato difensivo, rancoroso, inutilmente polemico e ha inventato per tutta la sera delle cifre assolutamente fasulle, come le 10mila ore sciopero sindacato, sulla pressione fiscale. Insomma un vero e proprio imbonitore che vendeva merce avariata facendola credere come giusta», ha detto il segretario dei Ds Piero Fassino. «Prima che Prodi e Berlusconi prendessero la parola, parlavano i fatti, e i fatti hanno continuato a parlare per tutta la trasmissione», ha affermato il leader della Rosa nel pugno Enrico Boselli. «Berlusconi - sostiene l'esponente socialista - ha cercato di presentare un quadro della situazione italiana che non corrisponde alla realtà. Prodi ha demolito pezzo per pezzo le fantasiose costruzioni di un'Italia che non c'è, offrendo un'alternativa credibile all'improvvisazione e all'incapacità dimostrate dal centrodestra nei cinque anni della legislatura ormai conclusa». Per Rutelli si è trattato di una «vittoria netta di Prodi che ha delineato cinque anni di cambiamento sereno e forte. Sconfitta nettissima di Berlusconi, predicatorio, noioso, e ormai visibilmente in disarmo». «È emerso con chiarezza - ha detto il leader della Margherita - chi guiderà il governo dopo le elezioni e chi sa già di avere perso». Per il verde Pecoraro Scanio «Berlusconi è andato nel pallone, arrancava visibilmente di fronte alle affermazioni di Prodi». Di segno opposto, ovviamente, le reazioni del centrodestra. «Prodi mi sembrava un uomo che racconta le favole ai bambini: tutto sospirato, sussurrato. Era un diesel», è stato il commento di Alessandra Mussolini, leader di Alternativa sociale. «Berlusconi batte Prodi. Più efficace, più preparato, più chiaro, più concreto, il presidente del Consiglio ha parlato direttamente agli italiani facendo comprendere ciò che ha fatto e ciò che intende fare, nonostante il regolamento del confronto», ha sottolineato il presidente degli europarlamentari di Forza Italia, Antonio Tajani. «Ha prevalso, com'era prevedibile, la forza della convinzione dei fatti e della personale credibilità del presidente Berlusconi - ha ribadito Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia - Berlusconi è stato più convincente di Prodi perchè il leader dell'Ulivo è apparso falso e demagogico, mentre il presidente del Consiglio è apparso serio, concreto, rassicurante, insomma un uomo di governo affidabile». Per Marco Follini, dell'Udc, invece «è stato un confronto garbato e a tratti noioso tra l'Italia del '96 e l'Italia del 2001. Mi sembra che sia mancata l'Italia del 2006». E l'ex presidente Cossiga si è lamentato del fatto che il confronto è stato noioso: «Ma io voglio vedere la rissa, voglio che si confrontino sulle cose vere, non su quello di cui hanno detto loro di parlare i rispettivi collaboratori... - ha sostenuto - Diversamente da quelli americani, i politici italiani non devono mai sorridere, ma al contrario restare seri. Francamente, in tv non ho mai visto sorridere né Moro, né De Gasperi, né Forlani». E poi ha aggiunto: «È una noia mortale. Questo confronto non ha spostato un voto da nessuna delle due parti; semmai, forse farà aumentare gli astensionisti». Alla fine, per Cossiga, il «puntteggio» è «meno 3 a meno 3... Ma comunque a entrambi i contendenti darei 9 per la correttezza. Il problema è che hanno tenuto un dibattito nel quale chiaramente non hanno espresso le loro personalità, ma il prodotto dell'allenamentò con i loro consiglieri». Critico anche Emanuele Filiberto di Savoia, per il quale «i valori fondanti della nostra società non sono stati neanche affrontati dai due candidati premier. Giovani, famiglia e patria non sembrano essere ai primi posti di nessuno dei due leader degli schie